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- 2 Benaco completo De Rossi testo - Archivi del Garda

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mia i prodotti <strong>del</strong>la loro industria, migliori di quelli che altrove si<br />

ottenevano.<br />

Capnonis virtus erit atque industria maior.<br />

La poderosa forza <strong>del</strong> fiume traboccante dall'alto tra dirupi<br />

spaventosi, infrenata e diretta dall'ingegno <strong>del</strong>l'uomo, docilmente<br />

aiutava la fatica di lui.<br />

Omnia componit Capnon leviore labore.<br />

Vero è che Jodoco scrìveva quando già Venezia, conscia <strong>del</strong><br />

beneficio che a se stessa ne derivava, aveva aiutato l'incremento<br />

di quest' industria privilegiandola sia colla libera entrata <strong>del</strong><br />

minerale in Campione senza onere di dazio, sia facilitandone<br />

l'esportazione e la vendita nelle diverse terre <strong>del</strong> suo dominio<br />

con speciali esenzioni; ma tuttavia è da credere ch' essa fosse di<br />

molto più antica se quando il poeta scriveva già avea toccato<br />

così alto grado, di prosperità e di fama.<br />

Nell'<strong>Archivi</strong>o notarile di Salò si leggono atti <strong>del</strong> tredicesimo<br />

secolo, nei quali è menzione di vendite e contratti diversi di ferro<br />

e di rame, compiuti da industriali di quel tempo, tra i quali<br />

notevoli i fratelli Bellintani di antichissima e cospicua famiglia<br />

<strong>del</strong>la Riviera occidentale 1 .<br />

1 Non nello Stato Veneto soltanto, ma per tutta Italia e anche in Francia i prodotti<br />

<strong>del</strong>le officine di Campione erano conosciuti e apprezzati, e il commercio<br />

che se ne faceva era vivissimo e largamente rimunerativo. Nel secolo scorso<br />

acquistato l'intero promontorio dai marchesi Archetti di Brescia, l'industria <strong>del</strong><br />

ferro, alquanto decaduta, ebbe nuovo impulso, tanto che - secondo il Cocchetti<br />

- se ne produceva per il valore di circa 4000 zecchini all'anno. Gli Archetti abbellirono<br />

Campione erigendovi vasta fabbrica, ancor oggi esistente, ad uso di filanda<br />

e filatoio di seta, e un grandioso palazzo di buona architettura fuorché nelle<br />

porte barocche e troppo basse e non corrispondenti affatto al resto <strong>del</strong>l'edificio.<br />

Nel 1807 il fiume (Campione) straordinariamente ingrossato nella valle superiore<br />

di S. Michele, rovinando con violenza sul promontorio, lo inondò per ampio<br />

tratto, e nell' impeto suo furibondo distrusse gli opifici che per tanti secoli aveva<br />

aiutati e resi floridi. Quest' alluvione terminò di rovinare l'industria metallurgica<br />

di Campione, che alla caduta <strong>del</strong>la Repubblica di Venezia era ormai ridotta ad<br />

assai misera cosa, e non avrebbe potuto ad ogni modo continuare, una volta<br />

cessati, sotto i nuovi dominatori, quei privilegi che fino al 1796 l’aveano tenuta<br />

m vita.<br />

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