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- 2 Benaco completo De Rossi testo - Archivi del Garda

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Il conte F. Bettoni nella sua «Storia <strong>del</strong>la Riviera di Salò» narra<br />

che nel 1509, dopo la battaglia di Agna<strong>del</strong>lo, i Benacensi infeudati<br />

al cardinale Giorgio d’Amboise cugino <strong>del</strong> re di Francia,<br />

ad impedire la distruzione <strong>del</strong>le loro castella ordinata dal prepotente<br />

feudatario, mandarono a <strong>De</strong>senzano Girolamo Cisoncello<br />

perché perorasse la loro causa, e lo fornirono di donativi pel<br />

cardinale stesso e pei gentiluomini e capitani che lo accompagnavano.<br />

Tra i doni destinati a Lorenzo Mazzaniga capitano <strong>del</strong><br />

re di Francia eranvi «un moggio d’olio, mezzo peso di carpioni<br />

et unum resimum papyri venerino, cioè una risma di carta velina».<br />

La Repubblica di Venezia nel tempo che fu signora <strong>del</strong>le due<br />

sponde <strong>del</strong> <strong>Benaco</strong>, non ommise di far assistere alla pesca <strong>del</strong><br />

carpione, come a spettacolo attraentissimo, i principi ospiti<br />

suoi, che visitavano questa parte <strong>del</strong> suo dominio. Già il Bembo<br />

ci ha detto come qui abbia con gran suo piacere preso parte alla<br />

pesca <strong>del</strong> carpione Federico imperatore, quando nel 1489 venne<br />

qui accompagnato da Gerolamo Barbato, Domenico Grimano,<br />

Paolo Trivigiano, e Gerolamo Leone rappresentanti e ambasciatori<br />

<strong>del</strong>la Serenissima.<br />

Il Gratarolo accenna alle grandi feste fatte nel 1582 dalla Riviera<br />

alla principessa Maria d'Austria figlia di Carlo V° in occasione<br />

di una sua visita al lago, e <strong>del</strong>la carestia di carpioni che ne<br />

segui per il consumo straordinario fattone in quei giorni. Ed il<br />

Tiboni narra che il 24 luglio 1765 Giuseppe II° da Inspruch venne<br />

sul lago fino a Limone, specialmente per vedere in Anzello la pesca<br />

<strong>del</strong> carpione, e riporta l'Atto solenne che i Limonesi vollero<br />

rogato in latino per mano di notaio in memoria di questo avvenimento.<br />

Il Butturini, nel già citato suo studio, trascrive alcune lettere<br />

dissepolte dall'<strong>Archivi</strong>o Municipale di Salò, colle quali la Repubblica<br />

comanda al Provveditore di Salò di proibire per un certo<br />

spazio di tempo la vendita e compera dei carpioni, e di mandare<br />

a lei tutti quelli che i pescatori pigliavano, dovendo, in occasione<br />

di solennità,<br />

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