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- 2 Benaco completo De Rossi testo - Archivi del Garda

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il corso <strong>del</strong>la Seriola a proprio vantaggio. Il duca voleva battaglia<br />

aperta: seccato dalle mosse <strong>del</strong> generale veneto; ma questi che<br />

si sapeva inferiore di forze la scansava, e tenendo a bada con<br />

astuzia l'avversario, si occupava intanto a guernire i luoghi <strong>del</strong>la<br />

Riviera perché fossero preparati a un assalto, provvedendo in<br />

pari tempo a porre nel lago una flottiglia che sostenesse al bisogno<br />

l'esercito di terra e tenesse libere le comunicazioni. Alfonso,<br />

visto che non poteva ottener ciò che voleva, da Calcinato<br />

si portava a Cavriana e di là per il Mincio a Valeggio per entrare<br />

nel Veronese. Ma di queste mosse si doleva il marchese di Mantova,<br />

il quale pretendeva invece che Alfonso ad ogni costo si<br />

impadronisse di Lonato e di Peschiera ch’erano il prezzo <strong>del</strong>la<br />

sua alleanza.<br />

La guerra così si estendeva e si può dir che tutta ormai la regione<br />

nostra fosse circondata da eserciti. Entrato il duca nel Veronese,<br />

occupava senza contrasto Villafranca e altre terre e si<br />

spingeva fin sotto le mura di Verona. Il Sanseverino allora si tolse<br />

da Lonato e dalla Riviera, dopo aver con nuova gente colà<br />

raccolta rinforzato l'esercito, e passò il Mincio a Valeggio. Il duca<br />

all'appressarsi <strong>del</strong>-l’esercito veneto, levò improvvisamente il<br />

campo e si portò sotti le mura di Asola. Ricuperate allora le terre<br />

perdute, e più validamente presidiatele, il Sanseverino, attraversato<br />

il lago, ritornò nel Bresciano, dove gli fu presto recata<br />

la nuova che Asola già caduta in mano di Alfonso era stata da<br />

lui ceduta al marchese di Mantova 1 .<br />

La guerra continuò più accanita che mai con enorme danno<br />

<strong>del</strong>la regione oppressa e impoverita dalle soldatesche che l'occupavano.<br />

<strong>De</strong>gna di particolare menzione è la eroica resistenza<br />

di Bedizzole, che prima tra le nostre terre a sostenere l'urto <strong>del</strong>le<br />

armi <strong>del</strong> duca di Calabria (1483), strenuamente si ditese, sostenuta<br />

dalla virtù dei signori di Drugolo, gli Averoldi: ai quali<br />

più tardi, a dimostrazione<br />

1 SABELLICO. Op. cit. - VERDIZZOTTI. Op. cit. - CORIO. Op. cit.<br />

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