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- 2 Benaco completo De Rossi testo - Archivi del Garda

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che ad esse, a Genova e a Venezia principalmente, si debba l'introduzione<br />

degli agrumi nell'Italia settentrionale. Il Gallesio opina<br />

che il cedro sia stato portato nella Liguria, nel nono o nel decimo<br />

secolo quando già attivo era il commercio di Genova coll'oriente.<br />

Nel 1003 si sa ch'era coltivato a Salerno, di dove veniva<br />

spedito da quel principe come donativo ai Normanni in segno<br />

di riconoscenza per l'aiuto prestatogli da essi contro i Saraceni.<br />

«La Riviera di Salò» continua il Gallesio «depuis sì célèbre<br />

pour cette culture, n'a commencé a la connoìtre que plusieurs<br />

siecles après: elle s'est, étendue encore plus tard à Menton, a<br />

Hyeres» 1 . Arabi e repubbliche marittime vanno ad ogni modo<br />

considerati come autori principali <strong>del</strong>l'introduzione in più luoghi<br />

ed estensione <strong>del</strong>la coltura di questi alberi peregrini 2 .<br />

Comunque sia <strong>del</strong>la prima comparsa <strong>del</strong> limone in Italia, inclino<br />

a credere che da Genova, e non da altro luogo sia stato<br />

trapiantato sul <strong>Benaco</strong> dopo che, probabilmente per la stessa<br />

via, erano già arrivati fin qui gli altri agrumi che fanno bella e<br />

invidiata questa nostra regione.<br />

1 Traité du citrus. Cap. 3° art. 1°. Paris. 1811.<br />

2 Il Rosa scrive che gli Arabi introdussero dall'oriente nella Spagna parecchie<br />

varietà, di cedri, di limoni e di aranci: tra, i cedri, distinguevano quello di Cordova,<br />

quello <strong>del</strong>la Cina, il dorato, il pomo d'Adamo, il bitorzoluto. (Op. cit.)<br />

L'arancio secondo alcuni scrittori comincia ad avere la sua storia nei favolosi<br />

giardini <strong>del</strong>le Esperidi, dove Ercole riesce ad impadronirsene, dopo aver ucciso<br />

la belva dalle cento teste che gelosamente lo custodiva; secondo altri dalle Indie<br />

passò nella Siria e nell'Egitto alle corti dei califfi arabi, e poi dagli Arabi stessi<br />

portato nella Spagna, dove nel 12° secolo è già coltivato. Quanto all'arancio<br />

dolce, il suo nome stesso di portogallo parebbe guida sicura a rintracciarne l'origine<br />

nei viaggi dei Portoghesi. Il Gallesio invece ritiene che dalle isole <strong>del</strong>l'Arcipelago,<br />

dove già da tempo era coltivato, sia stato trasportato in Italia e quindi<br />

sulla Riviera di Salò circa l'undecimo secolo dai crociati genovesi e veneziani.<br />

«C'est de ces isles que ces plantes se sont ensuite repandues sur la còte délicieuse<br />

de Salò, au bord du lac de <strong>Garda</strong>, où, du temps de Gallo (1559) on les y<br />

regardoit comme acclimatès depuis un temps immémorial». Traité du citrus.<br />

Cap. 4° art. 3°.<br />

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