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- 2 Benaco completo De Rossi testo - Archivi del Garda

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classificati nei giuochi d'azzardo, e per ciò severamente proibiti<br />

dagli Statuti in tutto il tempo <strong>del</strong>l'anno, fuorché nelle vigilie e<br />

feste <strong>del</strong> Natale, <strong>del</strong>la Pasqua e nei due giorni successivi, e nelle<br />

feste di s. Lorenzo <strong>del</strong>l'Isola, di s. Severiuo di Manerba, di s. Bartolameo<br />

di Salò, di s. Pietro di Liauo (Volciano), di s. Giorgio di<br />

Toscolano e di s. Maria di mezzo agosto di Gargnano (detta s.<br />

Maria di Navazzo); nei quali giorni si permetteva civilibus persone<br />

posse ludere ad taxillos et ad Raginetam impune 1 .<br />

L'abuso <strong>del</strong> vino era represso dagli Statuti con precise proibizioni<br />

agli osti di venderne al minuto o tener aperte le osterie<br />

dopo il terzo suono <strong>del</strong>la campana 2 .<br />

Col crescere però dei contatti colle città vicine per l'estendersi<br />

<strong>del</strong>le relazioni commerciali, specie con Venezia sede d'ogni<br />

arte geniale e maestra al mondo di allegra gentilezza, nuove<br />

abitudini di più gaia e leggiadra apparenza vennero a poco a poco<br />

introducendosi nella regione, senza per questo sostanzialmente<br />

mutare le abitudini <strong>del</strong>la maggioranza, nè distoglierla per<br />

ora dalla serietà <strong>del</strong> lavoro e da quella compostezza di vita ch'era<br />

nella natura sua 3 .<br />

1 Statuti crim. <strong>del</strong>la Riviera, <strong>del</strong> 1425. Cap. 117°. Gli Statuti di Riva proibivano il<br />

giuoco dei dadi senza eccezione di feste; lo permettevano nel solo caso che la<br />

posta fosse una colazione <strong>del</strong> valore di dieci soldi (Statuti cit. Lib. 4° cap. 12°).<br />

Quell'eccezione era pur sempre lo spiraglio aperto ai contravventori!<br />

2 Statuti di Salò (1396). - Cap. 128° -. Poco dissimili in argomento erano gli Statuti<br />

<strong>del</strong>le altre terre benacensi <strong>del</strong>l'una e <strong>del</strong>l'altra sponda dove erano aperte osterie.<br />

3 A raffinare i gusti dei più facoltosi nelle terre principali, deve aver anche influito<br />

la presenza dei veneti Provveditori, patrizi la maggior parte colti e ricchi, la<br />

cui signorile eleganza e le abitudini d'una vita sontuosa, dovevano necessariamente<br />

trovar qui imitatori. Erano essi spesse volte i promotori di feste pubbliche<br />

e private, alle quali non mancava quella magnificenza che il luogo consentiva,<br />

e in occasione di battesimi o nozze o visite di personaggi illustri od altro fausto<br />

avvenimento famigliare, splendidi ricevimenti tenevano nel loro palazzo, ai<br />

quali invitavano le principali famiglie. Da Venezia era qui venuto anche il gusto<br />

dei divertimenti carnovaleschi, che nel XVI° secolo si celebravano in Salò e altrove<br />

con ricchezza di mascherate aliegoriche, e musiche e balli e altri piacevoli<br />

trattenimenti. Memorabile il carnevale <strong>del</strong> 1562, essendo Provveditore Gabriele<br />

Emo, stando alla descrizione •che ce ne ha lasciato il Gratarolo.<br />

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