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- 2 Benaco completo De Rossi testo - Archivi del Garda

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Secondo l'abate Gargnani la costruzione <strong>del</strong>le prime serre<br />

per gli agrumi si sarebbe cominciata soltanto verso la metà <strong>del</strong><br />

diciasettesimo secolo; il Gratarolo però (1598) parla già di mura<br />

fortissime e duplicate erette a difesa dei giardini contro le furie<br />

dei venti settentrionali. Il Gallesio opina che le prime serre per<br />

gli agrumi siano state costruite nel secolo XIV nei giardini dei re<br />

e principi, e che nel principio <strong>del</strong> XV siano passate anche in<br />

quelli dei particolari, principalmente in quei paesi dove non s'era<br />

obbligati a riscaldare le serre come nel Bresciano, in Romagna e<br />

in Toscana.<br />

E così dovea farsi, dapoiché era noto anche allora che il vento<br />

di borea è micidiale agli agrumi:<br />

Contro all'uso comun d'ogni altra pianta,<br />

Vengon lieti e felici al soffiar d'Ostro;<br />

Nemici di Aquilon sì, che conviene<br />

Ch'al suo freddo spirar muraglia o tetto<br />

Faccian coverchio .............. 1 .<br />

Certo non è da credere che le prime fabbriche fossero come<br />

sono le attuali perfette, e quasi eleganti; che anzi erano - e lo si<br />

vede nelle poche antichissime che esistono ancora - goffe e<br />

basse e coi pilastri troppo spessi, così che l'aria non vi poteva<br />

spaziare quanto è necessario con danno non piccolo <strong>del</strong> frutto e<br />

<strong>del</strong>la pianta stessa.<br />

*<br />

* *<br />

Limoni, cedri ed aranci sono coltivati nella nostra regione<br />

promiscuamente e collo stesso trattamento, senza compagnia<br />

di piante di specie diversa 2 .<br />

1 ALAMANNI. Op. cit. Lib. 5°. - I coltivatori d'oggi però, come già quelli a tempi <strong>del</strong><br />

Gratarolo, reputano che anche il vento di mezzodì quando sia troppo insistente<br />

li danneggi.<br />

2 Il Palladio dice che il cedro ama aver piantate vicino a sé <strong>del</strong>le zucche e si diletta<br />

<strong>del</strong>la cenere che avanza dalla combustione loro: «Citreum iuvari creditur, si<br />

cucurbitae vicinis locis serantur: quarum vites etiam combustae utilem citri arboribus<br />

cinerem praebent». (Op. cit. Lib. 4° Tit. 10°. E l'Alamanni ripete la stessa<br />

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