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- 2 Benaco completo De Rossi testo - Archivi del Garda

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pale e più comoda via dei commerci 1 . Le case quindi si costruivano<br />

addossate le une alle altre, rubandosi a vicenda l'aria e la<br />

luce, o sì alzavano o si sovrapponevano secondo il bisogno o il<br />

capriccio di chi le ordinava, e le vie di conseguenza risultavano<br />

interminabilmente lunghe, auguste, irregolari, senza mai distendersi<br />

e allargarsi verso il monte, neppur dove la dolcezza<br />

dei pendii e gli ampi spazi pianeggianti ne offerivano comodità 2 .<br />

Salò che nel 1387 contava novanta fuochi, un secolo dopo –<br />

lo attesta Marin Sanuto – aveva già tre mila abitanti, e al tempo<br />

<strong>del</strong> Grattarolo intorno a settecento case di<br />

1 Fino a tutto il secolo XIV° fu veramente il lago quasi l’unica via, certo la più<br />

comoda pel trasporto <strong>del</strong>le merci e dei viaggiatori nelle pianure bagnate dal<br />

Mincio e dal Po, e in pari tempo mezzo di comunicazione col mare; più tardi<br />

però e per la costruzione di nuove strade, e per gl ingombri posti nel Mincio con<br />

fabbriche ed opifici (seghe, mulini, purghi etc.), che ne rendevano difficile e pericolosa<br />

la navigazione, cominciò ad essere la via <strong>del</strong> lago assai meno battuta,<br />

tranne, s'intende, pel servizio dei paesi posti sulle sue rive. Nel XV° secolo però<br />

non era <strong>del</strong> tutto abbandonata anche per viaggi lunghi; intatti lasciò scritto il<br />

Gratarolo che ai suoi dì (1587) v'erano in Salò <strong>del</strong>le barche che per esso hanno<br />

condotti peregrini non pur al mare ma fin a Loreto e ricondotti a casa salvi. (Op.<br />

cit. Lib. 1°).<br />

2 Questo vizio di costruzione, scusabile allora per le ragioni sopra dette, continua<br />

in molti luoghi ancor oggi senza scusa veruna. Raro avviene che chi fabbrica<br />

s'adatti a farlo altrove che sul lago, ond'è che questo spesseggiar di case sulle<br />

rive, impedendone o quasi l'accesso e rubandone perfino la vista, toglie alle<br />

nostre terre molta parte <strong>del</strong>la loro caratteristica bellezza e fa parer irrisorio<br />

l'aggiunto che hanno di lacuali. Ormai a questo siamo ridotti che per lunghi tratti<br />

- in Riviera specialmente, ma nella Gardesana altresì, e non nelle vie interne<br />

soltanto, ma anche nelle rurali - il passeggiero che vuoi goder la vista <strong>del</strong> lago, è<br />

costretto di allungare il collo e lo sguardo su pe' comignoli de' tetti, tra' fumaiuoli,<br />

o litigar cogli angoli e le gibbosità dei fabbricati per intravederne qualche<br />

spicchio nel fondo dei vicoli angusti ed uggiosi. Continuando di questo passo,<br />

non andrà molto che il lago diventerà l'araba fenice per tutti quei miseri - e<br />

sono i più - che non hanno case alle rive; e intanto le belle colline facili e apriche,<br />

piene d'aria, di verde e d'allegria, da cui più serena e raggiante appare<br />

l’onda azzurra che palpita e trema, attendono il danaro <strong>del</strong> ricco e l'architetto<br />

sapiente che le richiami a nuova vita e le trasformi con beneficio di tutti.<br />

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