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- 2 Benaco completo De Rossi testo - Archivi del Garda

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formare anch'esse una lega, a ciò sollecitate da Verona e dalle<br />

altre città già confederate. A Pontìda convennero i rappresentanti<br />

<strong>del</strong>le città di Milano, di Brescia, di Mantova, di Cremona, di<br />

Bergamo, di Ferrara, e si gettarono le basi <strong>del</strong>la lega lombarda<br />

(1167); alla quale successivamente aderirono molte altre. Le<br />

due leghe, la veronese e la lombarda, col nome di Concordia si<br />

fusero poi in una sola con a capo il pontefice Alessandro III°.<br />

La famosa giornata di Legnano (1176), nella quale non essendosi<br />

ancora potuto raccogliere tutte le forze dei confederati,<br />

combatterono i Milanesi aiutati soltanto dalle forze di Piacenza<br />

e da poche centurie di Verona, di Brescia, di Novara e di Vercelli<br />

contro preponderanti forze tedesche, decise in favore dei Comuni<br />

la gran lite combattuta tra essi e l'impero.<br />

Nel 1177 a Venezia si strinse la pace tra il pontefice e l'imperatore<br />

e una tregua di sei anni coi Comuni; nel 1183 finalmente<br />

a Costanza si sottoscrisse tra i rappresentanti <strong>del</strong>le città confederate<br />

e Federico la pace definitiva 1 .<br />

Quest'atto solenne che si può considerare come la sanzione<br />

legale <strong>del</strong> diritto che già avevano conquistato i comuni italiani di<br />

reggersi da sé e di sviluppare in modo consono alla natura loro<br />

la propria attività e le proprie forze senza dipendere dall'imperatore,<br />

è di somma inportanza e segna una data memorabile nel<br />

cammino <strong>del</strong>la civiltà italiana, che si può quasi dire abbia preso<br />

da esso le mosse. Il lavoro e l'abilità personale di ciascuno si sostituirono<br />

da allora definitivamente alla forza che derivava sol-<br />

1 Il conte Bettoni scrive che alla pace di Costanza intervenne anche Paladino di<br />

Salò, legato <strong>del</strong>le società lombarde. Paladino da Salò non fu a Costanza, bensì<br />

come rappresentante di Brescia con Tetoccio Tetocci a Roma molto dopo (nel<br />

1233), durante la seconda lega lombarda per tentare un componimento ch'ebbe<br />

luogo, ma non durò, tra l'impero e i Comuni.<br />

Tra i firmatari <strong>del</strong>la pace a Costanza si leggono de' bresciani i nomi di Obbrandus<br />

de Martenengo de Brixia, Gezo de Turbiato, <strong>De</strong>siderius judex, Rodulfus de<br />

Concisio, Bocacius de Manerio e Albericua de Capriano.<br />

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