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- 2 Benaco completo De Rossi testo - Archivi del Garda

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un metro circa e profonda cinquanta centimetri; nella quale,<br />

alla dovuta distanza e colle cautele già indicate, si piantano i<br />

nuovi vitigni, avendo avvertenza che la profondità a cui si pone<br />

la nuova pianticella sia in relazione colla qualità e l'esposizione<br />

<strong>del</strong> terreno.<br />

Il prof. Ottavi scrive: «La pratica e la fisiologia vegetale ci dicono<br />

che la vite deve essere piantata superficialmente, a 20, o<br />

25 centimetri nei climi freschi e nelle terre compatte, a trenta o<br />

trentacinque nei climi medi e nelle terre meno consistenti, a<br />

trentacinque, quaranta ed anche di più nei paesi caldi e terre<br />

molto permeabili e soffici» 1 .<br />

Quando la piantagione è fatta con diligenza, è certo che al<br />

quarto anno la novella vite può esser palata e legata ai bracci<br />

come le sue sorelle già adulte.<br />

La propagazione per barbatelle è meno in uso tra noi, il che<br />

è bene perché è provato che la miglior vite si ottiene sempre da<br />

magliuolo o talea. Le barbatelle si piantano da alcuni a stabile<br />

dimora dopo due, tre ed anche quattro anni di dimora nel vivaio,<br />

nella persuasione che meglio riesca la vite quanto più è<br />

robusta la barbatella che si trapianta. Il dottor Guyot, celebre<br />

enologo francese, è d'avviso che la barbatella migliore sia quella<br />

di due anni di vivaio, perché le sue radici si sono fatte già legnose<br />

e robuste. Osserva però giustamente il prof. Ottavi che «le<br />

mutilazioni, che sono la conseguenza inevitabile <strong>del</strong> trapiantamento,<br />

tornano sempre più gravi e dannose alla barbatella più<br />

vecchia perché ha le radici più lunghe»; consiglia quindi di scegliere<br />

barbatelle di un anno, specialmente se il vivaio da cui si<br />

tolgono non sia nel podere stesso in cui si fa il piantamcnto a<br />

stabile dimora, o almeno assai vicino ad esso.<br />

La moltiplicazione <strong>del</strong>la vite per propaggine è assai raramente<br />

usata dai nostri viticoltori e soltanto in casi eccezionali,<br />

perché sono persuasi ormai per esperienza che è metodo pessimo,<br />

che non dà mai piante robuste e du-<br />

1 Op. cit.<br />

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