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- 2 Benaco completo De Rossi testo - Archivi del Garda

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Sceso Carlo in Italia nel 1354 con forze irrisorie, vi perdette<br />

tutto il tempo in inutili viaggi da Udine a Mantova e di qui a Milano,<br />

poi a Roma e a Pisa e a Firenze, da per tutto chiedendo e<br />

ricevendo danaro e rilasciando in compenso insensati diplomi;<br />

poi ritornò schernito l'anno dopo al di là <strong>del</strong>l'Alpi, lasciando l'Italia<br />

più che mai conturbata per le cresciute fazioni e per ogni<br />

sorta di mali che pur troppo sempre accompagnavano le visite<br />

imperiali.<br />

*<br />

* *<br />

Nel 1354 moriva Giovanni Visconti istituendo suoi eredi i nipoti<br />

Matteo, Bernabù e Galeazzo, tra i quali andò lo stato diviso.<br />

A Bernabò - oltre Cremona, Crema, Soncino, Bergamo, Brescia,<br />

Ripalta, Caravaggio, Valcamonica - toccò Lonato con la Riviera<br />

<strong>del</strong> lago di <strong>Garda</strong> 1 . Tra Bernabò e i <strong>De</strong>lla Scala ormai era aperta<br />

rottura; le gelosie e gli astii segreti che avevano loro radice nel<br />

passato e che la vicinanza e la cupidig'ia di più vasto dominio<br />

acuivano, dovevano finalmente armarli l'un contro l'altro.<br />

Ed eccoli alle prese nel 1362: con Cansignorio Scaligero stavano<br />

il pontefice Urbano V°, i Carrara, i Gonzaga, gli Estensi, e<br />

aiutatori segreti tutti i guelfi bresciani, tra i quali il Brusati, il<br />

Confalonieri, il Poncarali, il Sala, il Velenghi, il Guzzi, l'Avvocati 2 .<br />

Cansignorio venne nella Riviera e occupò Padenghe, Gargnano,<br />

Gavardo, Rivoltella ed altre terre che opposero poca resistenza.<br />

Salò solo tenne fermo strenuamente contro gli assalitori e rallentò<br />

il loro avanzare, dando tempo a Bernabò di provvedere a<br />

Brescia minacciata. Portatesi infatti Causignorio sotto le mura di<br />

1 CORIO. Op. cit. p. 3 a Cap. 4°.<br />

2 Mastino II° era morto nel 1351 lasciando il fratello Alberto, che chiamò a succedergli<br />

i figli Cangrande II° (soprannominato dal popolo Canrabbioso per la sua<br />

cru<strong>del</strong>tà), Paolo Alboino e Cansignorio. Cangrande II° la fece da padrone fino al<br />

1359, anno in cui fu ucciso da Cansignorio; il quale, fatto rinchiudere nel castello<br />

di Peschiera l'altro fratello Paolo Alboino (che fu ivi decapitato nel 1375), restò<br />

padrone solo <strong>del</strong>lo stato.<br />

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