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- 2 Benaco completo De Rossi testo - Archivi del Garda

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Nel 1595, il conte .Sebastiano Paride di Lodrone, col concorso<br />

d'altri generosi cittadini, fondava in Salò una società col titolo<br />

di Compagnia <strong>del</strong>la Carità laicale, allo scopo di sovvenire i<br />

poveri, sussidiare qualche istituto di beneficenza e concorrere<br />

col comune alle spese occorrenti per la pubbblica istruzione. La<br />

società iniziata con mezzi limitati, ben presto crebbe prosperosa<br />

per oblazioni generose di nuovi cittadini che vi aderirono. Distribuzioni<br />

di danaro, di grano o d'altri commestibili, dotazioni<br />

di fanciulle, assistenze agl'infermi, sussidi alle cerimonie <strong>del</strong> culto,<br />

istruzione ai fanciulli poveri, furono le opere di carità che<br />

quei generosi si prefissero e compirono, con zelo ognor crescente<br />

quanto più si vedevano intorno miserie da soccorrere e<br />

piaghe da rimarginare 1 .<br />

1 La prima seduta (5 ottobre 15(55) fu tenuta nella casa <strong>del</strong> Lodrone, sita in contratti<br />

ad Ripas Salodu (l'ultima a destra prima <strong>del</strong> ponte), presenti il Lodrone,<br />

Francesco Albergino, Pietro Arias, Camillo Barbaleni, Pietro de Albertini. Ai quali<br />

poco dopo s'aggiunsero Giuseppe e Agostino Segala, Paolo Albergino, Paolo de<br />

Molinaris, Francesco Brodegerio, Scipione Tracagni, Giarnpaolo Mu-racca e Stefano<br />

Pace. Le adunanze si tenevano alternatamente in casa d'uno o <strong>del</strong>l'altro<br />

dei soci, ora alle Rive, ora in centrata, Calcariae (Calcherà), ora in contrada Trabuco.<br />

Più tardi la Società ebbe locali proprii. Si eleggevano un Presidente annunle<br />

e Consiglieri di turno, incaricati di veder dappresso i più urgenti e dolorosi<br />

bisogni e riferirne all'assemblea. All'aprirsi di ciascuna seduta si recitava una<br />

preghiera, poi si presentavano le istanze dei poveri, si riferivano le pratiche fatte,<br />

e si proponevano i rimedi, procedendo da ultimo alla votazione per ogni singola<br />

persona e cosa. Un segretario redigeva i processi verbali <strong>del</strong>le sedute.<br />

(Arch. <strong>del</strong>la Carità Laicale. Liber 1°. Institutionum).<br />

La distribuzione dei sussidi si faceva da sei membri eletti a pluralità, di voti per<br />

un biennio; ogni membro sopraintendeva a uno dei sei colonelli o sestieri in cui<br />

era diviso il paese. Il primo colonello comprendeva il Borgo s. Catterina fino alla<br />

Porta Carmine con s. Bartolomeo e Sernica; il secondo andava da Porta Carmine<br />

all'orologio <strong>del</strong>la Piazza; il terzo dalla Piazza al vicolo Chiodera; il quarto da vicolo<br />

Chiodera alla Fossa, compresa la Grola; il quinto fino alla porta di Borgo Belfiore,<br />

compresa la parte settentrionale <strong>del</strong> Borgo di Mezzo e Ronzano; il sesto la<br />

contrada di s. Bernardino, le Rive e le frazioni <strong>del</strong> Muro e di Villa. Ogni consigliere<br />

quand'era nell'esercizio <strong>del</strong> suo pietoso ministero, portava sul petto, appesa<br />

a un nastro di seta color paonazzo, ima medaglia di metal lo dorato, su una faccia<br />

<strong>del</strong>la quale era l'immagine di s. Giovanni Laterano col vaso e la biscia, e dall'altra<br />

una mezza nave alberata con intorno il motto: vento fertur amico. - (Arch.<br />

<strong>del</strong>la Canta lineale).<br />

Alla Compagnia appartenevano da principio le sole famiglie dei fondatori. Un<br />

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