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- 2 Benaco completo De Rossi testo - Archivi del Garda

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Con tali esempi il popolo si corrompeva e s'allontanava dalle<br />

idee d'ordine, di laboriosità, di parsimonia ch'erano stato il vanto<br />

de' suoi maggiori: torme di accattoni, di oziosi, di vagabondi,<br />

vivevano a spalle <strong>del</strong>la carità pubblica, tralignata anch'essa, mal<br />

governata, peggio distribuita, non già a sollievo <strong>del</strong>la miseria<br />

vera, ma ad incoraggiamento <strong>del</strong> vizio e <strong>del</strong>l' improntitudine. Le<br />

taverne erano frequentate notte e giorno contro gli Statuti da<br />

una turba di scioperati; i giuochi <strong>del</strong>la bassetta e <strong>del</strong>la zecchinetta,<br />

novellamente introdotti e aggiunti agli antichi, conniventi<br />

gli osti, senza nessun rispetto alle leggi e ai proclami dei Provveditori<br />

che li proibivano, erano occasione a diverbi, a risse, a<br />

truci fatti di sangue 1 .<br />

L'uso di portar armi diventato generale - favorito dal buon<br />

mercato a cui si vendevano archibugi e pistole, per l'ingente<br />

produzione nella vicina Val Trompia - era troppo spesso occasione<br />

a <strong>del</strong>itti: armati andavano gli operai e i villani, così nelle<br />

vie deserte <strong>del</strong>la campagna, come nelle più popolose dei paesi;<br />

armati nelle taverne, nelle chiese, nelle officine, nei negozi, da<br />

per tutto: onde avveniva che i litigi anche per lievi motivi finivano<br />

il più <strong>del</strong>le volte colla morte di qualcuno. Le ducali tuonavano<br />

contro l'abuso, limitavano le licenze, determinavano a quali<br />

persone dovessero concedersi; i proclami dei magistrati erano<br />

gridati dai<br />

di Salò, che scrisse una memoria intorno all'Accademia degli Unanimi, e un Trattato<br />

sulla malattia dei gelsi, già ricordato nella prima parte di questo libro, e una<br />

raccolta di proverbi e modi di dire bresciani o rivieraschi ricercati nella loro origine,<br />

libretto che il Brunati giudicò di bella erudizione; don Angelo Stefani, che<br />

pubblicò le Memorie di alcuni fatti seguiti nella Riviera di Salò nei tre ultimi anni<br />

<strong>del</strong> secolo 18°, opuscolo che avrò occasione di ricordare più avanti.<br />

1 Il Provv. Carlo Marin in una sua relazione (8 marzo 1780) agl'Inquisitori di Stato,<br />

lamentando il diffondersi <strong>del</strong> pernicioso vizio <strong>del</strong>la bassetta e zecchinetta<br />

nella classe popolare, incolpa di averle introdotte in Salò l'oste Vincenzo Brognoli.<br />

(Arch. di Stato di Venezia « Inquis. di Stato ». 1745-1796. Busta N. 332).<br />

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