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- 2 Benaco completo De Rossi testo - Archivi del Garda

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Altro asilo di carità, du non confondersi col predetto, esisteva<br />

in Salò per ricovero dei poveri forestieri; ne fa menzione il<br />

Gratarolo, che così lo descrive «Ha qui nel mezzo <strong>del</strong>la terra un<br />

Hospitale dove si alloggiano i poveri forestieri che ci capitano<br />

per certo tempo, con appartamenti honestamente comodi, e<br />

con alcuni huomini e con alcune donne che e <strong>del</strong>li huomini e<br />

<strong>del</strong>le donne e <strong>del</strong> luogo habbiauo cura 1 ».<br />

1 In questo ai albergavano anche i predicatori chiamati dal Comune, quando<br />

appartenevano ad ordini religiosi che in Salò non avevano convento.<br />

(GRATAROLO. Lib. 2°).<br />

Nei secoli seguenti furono principali benefattori <strong>del</strong>l'Ospitale salodiano: Tormaceli;<br />

Bonifazio con mille scudi, (testamento 11 aprile 173S»; i fratelli Don Antonio<br />

e Giov. Pietro Pezza (23 febbraio 1753), il primo con scudi 2500, il secondo<br />

coll'intera sostanza; Gritti Don Carlo (23 luglio 1771) coll'intera sostanza; Biazoni<br />

Pezza Catterina (4 gennaio 1782) coll'intera sostanza; Lazzarini Giovanni (15<br />

aprile 1782); Sartori Don Antonio (11 marzo 1783); Sartori Giacomo (25 maggio<br />

1794). Soppresso dal Governo Provvisorio Bresciano il Monastero <strong>del</strong>le Benedettine<br />

nel 1797, l'intera sostanza (circa L. 300000) si incorporò con quella <strong>del</strong>l'ospitale,<br />

che così notevolmente aumentò i suoi redditi. Altri benefattori furono:<br />

Zanetto Baruzzi, Maria Angela Ravelli, Tagliapini Lucia, Batdini Bianca, Righettini<br />

Gio. Batta. Gobbini Don Andrea, Fono Anna Maria, Veronese Giovanni, Biolchi<br />

Andrea, Monselice Giuseppe, Toblini Antonio. (<strong>Archivi</strong>o <strong>del</strong>l' Ospedale).<br />

L'antico Ospedale rimase a s. Giovanni, dove fu primamente fondato da Zambellini,<br />

fino al 1782; nel qual anno per le rendite cresciute potendosi dar posto a<br />

maggior numero d'infermi, si pensò all'erezione d'un nuovo fabbricato. La località<br />

scelta fu la contrada detta Fosse, a settentrione di Salò lungo la cinta <strong>del</strong>le<br />

antiche mura; luogo in verità il meno adatto allo scopo: la prima pietra fu posta<br />

presente Gerolamo Priuli Capitano e Provveditore <strong>del</strong>la Riviera. Per sopperire<br />

all'ingente spesa si ricorse alla carità pubblica e ad una lotteria; ma quando già<br />

la fabbrica era compiuta o si stava per trasportarvi gl'infermi, la già accennata<br />

soppressione <strong>del</strong>le Benedettine cambiò la mente degli amministratori, e l'editizio<br />

già pronto fu abbandonato per erigere in sua vece, sull'area <strong>del</strong> monastero<br />

<strong>del</strong>le Benedettine, l'attuale, inauguratesi nel giugno 1826. L'Ospitale ha un patrimonio<br />

di più di mezzo milione e ha posto per 70 ammalati. Dalla stessa Amministrazione<br />

dipendono le due Case di Ricovero, la maschile e la femminile;<br />

fondata la 1ª nel 1849 dal sac. Paolo Avrera, accresciuta poi da Fidenzio e Andrea<br />

Rotingo, oggi sufficiente per 35 persone; la 2ª fondata nel 1874 da Francesca<br />

Leonardi Reini, capace di 12 persone, con un patrimonio fra tutt'e due di<br />

mezzo milione.<br />

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