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- 2 Benaco completo De Rossi testo - Archivi del Garda

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Da Idro, il Provveditore consigliò i Rivieraschi di proporre un<br />

armistizio di quattro giorni, che fu accettato. La flottiglia francese<br />

ritornò in parte a Peschiera, in parte si ridusse presso l'isola.<br />

Il giorno 13 aprile il Provveditore ritornò a Salò, dove giunto<br />

attese a rinforzare i posti per respingere un eventuale assalto<br />

de' Bresciani, e a rannodare relazioni cogli insorti di Val Sabbia.<br />

Ma l'armistizio fu rotto prima <strong>del</strong> giorno fissato: il 13 aprile i fratelli<br />

Moreni di Bedizzole avvertirono che i Francesi, uniti ai Bresciani,<br />

s'avanzavano in due colonne, guidate una dal generale<br />

La-Hoz, l'altra dal generale Landrieux, che avean seco artigiieria<br />

e una retroguardia di Polacchi La sera infatti di quel giorno (13)<br />

la colonna <strong>del</strong> La-Hoz attaccò Gavardo, e poco dopo fu alla Madonna<br />

dei Tormini. La resistenza de' Rivieraschi e <strong>del</strong>le poche<br />

milizie venete fu breve; al fuoco dei cannoni francesi volsero le<br />

spalle e fuggirono a Salò.<br />

L'annunzio <strong>del</strong>la sconfitta e <strong>del</strong>l'avanzar dei Francesi sparse<br />

nella città un panico generale: gli abitanti in fretta abbandonarono<br />

le case e fuggirono, chi per l'alta Riviera, - dice lo Stefani -<br />

chi per li monti, e chi fino nel Principato di Trento, ed alcuni nelli<br />

Stati veneti non ancora democratizzati.<br />

Il generale francese entrato in Salò (14 aprile) e trovatolo<br />

deserto, e chiuse le case, ordinò alla soldatesca il saccheggio,<br />

che fu cru<strong>del</strong>e e terribile. Le case dei privati, i fondaci, le botteghe<br />

furono messi a soqquadro e villanamente svaligiati; il palazzo<br />

<strong>del</strong> Provveditore, pieno di prezioso mobilio, rubato e guastato;<br />

la casa Fioravanti prima saccheggiata, poi arsa; la parocchiale<br />

nefandamente devastata; i sacri vasi, i ricchi paramenti di<br />

gran prezzo, le argentee custodie <strong>del</strong>le reliquie, i can<strong>del</strong>abri,<br />

involati; senza dire dei danni ivi e da per tutto recati col rompere<br />

e il bruciare, pel solo selvaggio piacere <strong>del</strong>la distruzione. L'istessa<br />

sorte toccò alle altre chiese <strong>del</strong>la città, e a quelle di Caccavero,<br />

di Volciano e di s. Pietro di Liano, come pure ai monasteri,<br />

dei quali uno solo fu rispettato, quello <strong>del</strong>la Visitazione<br />

<strong>del</strong>le<br />

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