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- 2 Benaco completo De Rossi testo - Archivi del Garda

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lica avea cominciato ad aver possedimenti nel Trentino. Pretesti<br />

di confine, o piuttosto il ridestarsi di ire mal soffocate, muovevano<br />

nel 1487 i conti d'Arco, appoggiati all'arciduca d'Austria<br />

Sigismondo conte <strong>del</strong> Tirolo, a invadere Riva, nel mentre stesso<br />

che Sigismondo con poderoso esercito discèso nel Trentino poneva<br />

assedio a Rovereto, custodito dal Priuli Provveditore e da<br />

Crasso Capitano. I Lodroni già fe<strong>del</strong>i a Venezia e validi aiutatori<br />

di lei, in questa occasione per speranza di ricompense maggiori<br />

si univano all'arciduca e ai conti d'Arco.<br />

La Repubblica affidò anche questa volta al Sanseverino-il-<br />

comando <strong>del</strong>l' esercito sollecitandolo al soccorso <strong>del</strong>la. minacciata<br />

città; ma troppo tardi, che già era caduto Rovereto e il<br />

Priuli e il Crasso fatti prigionieri. Il Senato mandò allora compagno<br />

al Sanseverino il principe di Camerino; i quali due d'accordo<br />

operando, decisero di gettar un ponte sull'Adige per poter più<br />

lestamente portarsi da una sponda all'altra e sorvegliare le<br />

mosse <strong>del</strong> nemico; ma improvvisamente assaliti da soverchianti<br />

forze e impegnati a battaglia, dopo feroce resistenza dovettero<br />

ritirarsi.<br />

Altri fatti» di piccola importanza tennero occupati i due eserciti<br />

senza che però si decidesse la guerra; onde il Sanseverino<br />

volendo pur finirla, contro l'opinione degli altri capitani, <strong>del</strong>iberava<br />

di portar tutte le sue forze verso Trento, Per esser però sicuro<br />

di sorpresa alle spalle, espugnò prima. i due castelli di Ibanio<br />

e di Nomo, indi presso Petra gettato un ponte sull'Adige,<br />

avanzò verso Trento. Giunto l'esercito nella campagna presso la<br />

città, mal trattenuti i soldati dalla militare disciplina, qua e là<br />

disperdendosi si diedero a bottinare, sordi ai richiami dei capitani.<br />

<strong>De</strong>llo scompiglio che ne nacque, approfittarono i nemici,<br />

che ordinatamente usciti dalla città, diedero addosso agli sbandati,<br />

i quali nell'impossibilità ormai di rimetterei in atteggiamento<br />

di battaglia, con gran scompiglio fuggirono verso il fiume.<br />

Vide il Sanseverino la rotta dè suoi senza poter porvi riparo:caduto<br />

il ponte o pel gran peso d'uomini di carri e di cavalli<br />

che sopra vi stavano, o per malvagità e viltà d'un<br />

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