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- 2 Benaco completo De Rossi testo - Archivi del Garda

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Ad Aggiungere a noi motivo di pietà, un vecchio libro di conti<br />

laconicamente ci narra che la consorte di lui Beatrice Visconti,<br />

circa un mese prima quando era intatta e piena ancora la gloria<br />

<strong>del</strong> marito, non presaga <strong>del</strong>l' imminente sventura, attraversava<br />

per diporto in una ganzara in lieta e nobile comitiva il nostro<br />

<strong>Benaco</strong> 1 .<br />

Il carico <strong>del</strong>la guerra fu affidato al marchese di Mantova<br />

Francesco Gonzaga, a fianco <strong>del</strong> quale furono posti i due Provveditori<br />

veneti Giorgio Cornaro e Marco Dandolo. Le sorti <strong>del</strong>la<br />

lotta . cambiarono, Soncino fu espugnato, Valcamonica ribelle<br />

sottomessa, Valtellina acquistata. Nelle file dei Veneti, dice il<br />

sopra ricordato Libro <strong>del</strong>le spese, militava contro Valcamonica<br />

una schiera di stipendiari Salodiani. Il 26 aprile 1433 tra i belligeranti<br />

si venne nuovamente ad accordi, e Brescia colle terre<br />

nostre assegnata ancora a Venezia.<br />

Fu pace qualche anno, ma che pace! spesa d'ambe le parti a<br />

creare imbarazzi al rivale, a prepararsi a guerra più grossa. Il Visconti<br />

riconduceva in Italia dall'Ungheria dove s'era rifugiato,<br />

l'unico superstite <strong>del</strong>la casa dei Carrara, Marsilio figlio di Francesco<br />

strangolato a Venezia nel 1406, promettendogli aiuti nel<br />

riacquisto di Padova: Marsilio dava retta alle lusinghe <strong>del</strong> duca e<br />

travestito si recava nel Vicentino dove gli si era fatto sperare<br />

che avrebbe trovato aderenti, ma riconosciuto venne imprigionato<br />

e tratto a Venezia dove pagò colla vita l'insano tentativo.<br />

Capì la Repubblica da che parte era venuto il colpo e decisa<br />

a farla finita, rinnovata alleanza con Firenze ed eletto capitano<br />

generale il marchese Gonzaga, ricominciò per prima le ostilità<br />

(1437). Capitano <strong>del</strong> duca era Nicolò Piccinino; il quale all’usato<br />

valore aggiunse questa volta ogni arte, inspiratore il duca, per<br />

distaccare dalla Repubblica gli alleati e isolarla, e vi riuscì inducendo<br />

i Fiorentini a far pace segretamente col Visconti, e il Gonzaga<br />

a<br />

1 Liber expensarum Com. Salod. (<strong>Archivi</strong>o di Salò).<br />

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