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- 2 Benaco completo De Rossi testo - Archivi del Garda

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I Romani da abili politici erano soliti di lasciare sul principio<br />

ai popoli novellamente sottomessi le leggi la religione i costumi<br />

loro perché meno grave sentissero il peso <strong>del</strong>la perduta libertà,<br />

e a poco a poco si abituassero al nuovo dominio: così Brescia<br />

cenomana - caput Cenomanorum gentis - potè conservare il suo<br />

culto al dio Bergimo e dedicargli lapidi e inalzargli templi e sacelli.<br />

Or come escludere - senza contraria prova – che da Brescia<br />

appunto a cui - ripeto - andava unito gran parte <strong>del</strong>l'alto territorio<br />

benacense ad occidente e a settentrione <strong>del</strong> lago, non possa<br />

esser stato portato là su il culto al dio Bergimo, sostituito o forse<br />

compenetrato con quello d'altra simile divinità montana già<br />

prima esistente? Sesto Negidio era edile e decurione, persona<br />

quindi autorevole forse qua su venuto da Brescia per pubblico<br />

ufficio, era lieto <strong>del</strong>le cariche ottenute di edile e decurione; nulla<br />

vieta quindi di credere che al dio nella sua Brescia onorato<br />

erigesse egli - secondo l'uso di chi saliva a pubblici onori - un'ara<br />

sui monti nostri. Che se Bergimo, come pare, era divinità alpestre,<br />

il cui nome con radicale germanica significa altezza, dove<br />

meglio di qui gli convenivano lapidi e altari? È vero che la lapide<br />

parla di ara restaurata onde è ragionevole supporre che altra<br />

antecedente ne esistesse, ma non ne viene di conseguenza per<br />

questo che il culto a Bergimo - come conclude il Tiboni - dovesse<br />

qui essere antichissimo, ché troppe sono le cause e naturali e<br />

umane che possono far bisognosa di ristauro un'ara anche se<br />

non antichissima. Restano le parole: ex pustulatione plebis - per<br />

domanda <strong>del</strong>la plebe -: ma ad esse non mi pare possa darsi<br />

grande importanza da chi sappia come in queste faccende di<br />

lapidi e monumenti generalmente la plebe non c’entri proprio<br />

per nulla e sia tirata in ballo da chi <strong>del</strong>la lapide e <strong>del</strong> monumento<br />

si fa promotore ed esecutore unicamente per decorazione o<br />

per finzione politica.<br />

Quanto ai vocaboli riportati dai già ricordati storici in prova<br />

<strong>del</strong>la gallica dominazione nell'alta Riviera benacense sembrano<br />

anch'essi troppo scarso appoggio a con-<br />

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