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- 2 Benaco completo De Rossi testo - Archivi del Garda

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Te, come noi, bel sole, un dì goderono<br />

O ti gittasser belve umane un fremito<br />

Da le lacustri palafitte, o agili<br />

Veneti a l'onda le cavalle dessero<br />

Trepida e fredda nel mattino roseo. 1<br />

D'onde venuti e quando nessuno potrà mai dir con certezza,<br />

e ne meno quanto tempo sia passato dalla prima loro comparsa<br />

in questa regione fino a quando, di ombre vaghe e indistinte<br />

nella favola, assunsero figura e dignità di popolo nella storia.<br />

Nelle convulsioni varie e terribili che nella serie lunga dei secoli<br />

sconvolsero questa come ogni altra regione d'Italia, chi sa<br />

quanti popoli si succedettero, quante generazioni scomparvero,<br />

quanto lavoro di civiltà andò perduto!<br />

Invano nobili intelletti si affaticarono a spiegare le vicende<br />

più antiche <strong>del</strong>l'uomo col sussidio <strong>del</strong>la mitologia, custode gelosa<br />

e spesso impenetrabile dei fatti lontani. Le ipotesi laboriose, i<br />

sottili confronti, le dotte argomentazioni, se non furono sterili e<br />

ci avvicinarono forse qualche poco alla verità, non sono però la<br />

verità essa stessa. Il Taine osservò che in materia di storia conviene<br />

star contenti di avvicinarsi alla verità; imaginiamoci poi<br />

quando si tratti di mitologia e non di storia!<br />

Che se anco si arrivasse a stabilire con prove irrefutabili le<br />

origini e il nome degli abitatori primi d'Italia, e più particolarmente<br />

di quelli <strong>del</strong>la Lombardia e <strong>del</strong> Veneto, tra cui questo<br />

splendido lago si adagia, assai piccolo passo si potrebbe dire<br />

d'aver fatto nella storia: si avrebbero bensì nuovi nomi da aggiungere<br />

ai cento che già si contendono il posto nei libri eruditi,<br />

ma quei nomi ci passerebbero innanzi senza suscitare un palpito<br />

nel nostro cuore, né un pensiero nel nostro cervello.<br />

1 G. CARDUCCI «Terze odi barbare». (Da <strong>De</strong>senzano). Bologna. 1889.<br />

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