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- 2 Benaco completo De Rossi testo - Archivi del Garda

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tradimento, cominciò ad accusarla di connivenza cogli Austriaci<br />

e di <strong>del</strong>itti verso la sua nazione.<br />

A tentar di placare le ire <strong>del</strong> giovane corso, si recò a Peschiera<br />

il .Provveditore generale Foscarini, che in faccia, e con assai<br />

arroganza di linguaggio, si sentì ripetere le accuse già poc'anzi a<br />

carico <strong>del</strong>la sua patria formulate, prima tra le quali l'occupazione<br />

di Peschiera concessa agli Austriaci tradendo i doveri <strong>del</strong>la<br />

neutralità, poi l'ospitalità concessa in Verona al conte di Lilla, ed<br />

altre, tutte sfacciatamente false, inventate per palliare la violenza<br />

e il tradimento che si veniva maturando. Il Foscarini di ritorno<br />

a Verona, informava il Senato <strong>del</strong>l' esito <strong>del</strong>la sua visita<br />

con lettera 1° giugno; la quale, riportata per intero nella già citata<br />

Raccolta di documenti inediti, mostra essa sola quanto basso<br />

fosse caduta quella fiera Repubblica che poco meno di trecent'anni<br />

prima avea saputo tener testa a mezza Europa coalizzata<br />

contro di lei.<br />

Il 1° giugno Verona aprì le porte al conquistatore, che l'aveva<br />

minacciata di esterminio se avesse osato opporglisi; il Foscarini<br />

non ebbe cuore di assumersi la responsabilità <strong>del</strong>le conseguenze<br />

che sarebbero derivate alla città e al dominio intero, se<br />

avesse contrastato l'entrata. Per decidere di resistere - scrive il<br />

Tivaroni - bisognata divenire un eroe, ed egli non era che un patrizio<br />

veneziano. Avuta Verona, occupata la fortezza di Legnago<br />

e la Chiusa d'Adige, si rivolse il Bonaparte a Mantova ancora austriaca,<br />

e la cinse d'assedio.<br />

Intanto non si partivano i Francesi dai dintorni di Salò, se<br />

non per brevi ricognizioni verso <strong>De</strong>senzano e Peschiera, sempre<br />

pronti a respingere i piccoli attacchi che dal lago facevano i Tedeschi,<br />

che n'erano ancora padroni insieme alle terre.<strong>del</strong>la riva<br />

orientale, e coll'occhio attento a Val Sabbia. Dalla quale finalmente<br />

il 28 luglio scendeva con forte esercito il generale Quosdanowich,<br />

nel mentre stesso che il Wurmser, succeduto a Beaulieu,<br />

avanzava per val d'Adige per liberar Mantova dall'assedio.<br />

Il 29 luglio i Tedeschi assalirono i Francesi a Vobarno<br />

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