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- 2 Benaco completo De Rossi testo - Archivi del Garda

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come largo spazio di territorio dovesse risentire il danno per<br />

quelle terribili lotte, se anco ristretto in paragone era il terreno<br />

in cui propriamente si combattevano.<br />

Memorabili sono i fatti accaduti sotto Verona e intorno ad<br />

essa fino al <strong>Benaco</strong>, quando, già perduto il resto d'Italia, qui<br />

tentarono i Goti gli estremi generosi sforzi con Totila e poi Teja<br />

loro ultimi re, non più speranzosi di vincere, decisi però di far<br />

pagar cara ai nemici la vittoria. E Totila e Teja, prodi difensori<br />

<strong>del</strong>la già cadente fortuna di loro nazione, affidavano alla storia<br />

di quei barbari tempi il loro nome circondato di un'aureola luminosa<br />

di sventura e di gloria che ancor oggi commuove. Morto<br />

Teja (553), nuova orda di barbari scende a devastare l'Italia, gli<br />

Alemanni; forse, dice il Balbo, dagli stessi Goti a vendetta chiamati.<br />

Per questa invasione ecco nuove sventure nella regione.<br />

Guidati da due fratelli, Lotario o Leutari e Buccellino, scesero<br />

nell’autunno <strong>del</strong> 553 in numero di più che 75.000 per le Alpi Retiche<br />

e attraversato il <strong>Benaco</strong> si sparsero nella Venezia e quindi<br />

nella rimanente Italia fino all'estrema punta di Reggio predando<br />

e distruggendo. Il danno principale fu recato alle campagne, ché<br />

evitavano essi le città presidiate dai Greci. Abbandonatisi quei<br />

barbari al bere smodato e ad ogni intemperanza si trovarono<br />

ben presto dalle malattie decimati e in miserevole stato ridotti,<br />

incapaci a resistere a Narsete, che nella primavera <strong>del</strong> 554 si<br />

moveva finalmente a combatterli. Erano in due schiere gli Alemanni<br />

divisi, l'una sotto gli ordini di Buccellino, l'altra di Leutari.<br />

Questi dopo corse co' suoi le terre <strong>del</strong>la Venezia, non aveva seguito<br />

il fratello e s'era fermato sulle rive <strong>del</strong> <strong>Benaco</strong>, forse allettato<br />

dalla bellezza <strong>del</strong> luogo e dai vini generosi, a condur vita<br />

dissoluta, e qui moriva mentre il fratello inconsapevole <strong>del</strong>la<br />

sorte di lui lo attendeva per congiungere le forze. Ed ecco Narsete<br />

assalta presso il Volturno le già disgregate schiere alemanne<br />

e le sconfigge: Buccellino muore nella battaglia colla maggior<br />

parte de' suoi; i pochi scampati affogano nell’acque <strong>del</strong> fiume<br />

cacciativi a forza dai contadini inferociti. Narsete vincitore<br />

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