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- 2 Benaco completo De Rossi testo - Archivi del Garda

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Poche isole sono nel lago, e per grandezza non molto importanti.<br />

Senza dire di Sirmione più comunemente considerata penisola,<br />

la maggiore è posta tra Salò e Manerba, a circa tre chilometri<br />

dall’uno e dall’altro luogo e a pochi metri dalla riva: anticamente<br />

fu detta <strong>Benaco</strong>, più tardi dei Frati per un monastero<br />

di Francescani ivi eretto nella parte più alta verso levante, poi<br />

Lecchi dalla famiglia che per alcun tempo la tenne, oggi finalmente<br />

Ferrari pei signori cui appartiene 1 . Distesa da ponente a<br />

levante a foggia di nave, secondo l'imagine <strong>del</strong> Gratarolo, è cinta<br />

tutta intorno di roccie, e ai due capi scogliosa; dentro è un<br />

giardino amenissimo con boschetti di allori e di olivi e agrumi e<br />

palme e agavi gigantesche e altre piante più rare, e caverne e<br />

peschiere artificiali e zampilli e fontane, e alcuni fabbricati; tra i<br />

quali l'antico convento sorgente in alto sulla roccia, ridotto, con<br />

pochissime aggiunte e modificazioni esteriori, ad abitazione dagli<br />

attuali proprietari <strong>del</strong>l’isola. Il fabbricato principale, fiancheggiato<br />

dai bianchi pilastri che sorreggono serre e giardini<br />

d'agrumi, mezzo nascosto tra le piante che lo corteggiano, pare,<br />

visto dal lago, un grazioso lavoro di fate.<br />

Più a mezzodì, vicino alla punta sud est <strong>del</strong> golfo di S. Felice,<br />

proprio di fronte al capo Belvedere, si trova altra isoletta più<br />

piccola detta San Biagio, dove, per testimo-<br />

1 L'isola fu comperata nel 1220 da S. Francesco che vi costruì un monastero e vi<br />

stabilì i frati <strong>del</strong>l'Ordine da lui fondato. Soppresso il monastero sul cadere <strong>del</strong><br />

secolo passato, fu dal <strong>De</strong>manio ceduta al nob. G. B. Conter fu Pietro di Salò, che<br />

alla sua volta la vendette ai fratelli Benedetti di Portese. Nel 1806 i Benedetti la<br />

rivendettero a G. Fiorentini fu Fiorentino di Milano, dal quale nel 1817 la comperò<br />

il conte Luigi Lecchi. Da questi nel 1860 passò al Governo italiano che vi<br />

fabbricò <strong>del</strong>le caserme e vi tenne per qualche tempo presidio di soldati (oggi<br />

quelle caserme sono adoperate per cucine, magazzini ed alloggio degli operai<br />

che vanno a lavorare nell'isola); poi nel 1869 al barone Scotti di Bergamo; quindi<br />

nel 1870 al duca Gaetano <strong>De</strong> Ferrari; di Genova morto nel novembre 1893. Presentemente<br />

è di proprietà <strong>del</strong>la vedova di lui, duchessa Maria <strong>De</strong> Ferrari. (Alcune<br />

di queste notizie ho tolto da una monografia <strong>del</strong> D.r C. Fossati che ha per<br />

titolo «Val Tenense». Brescia. 1891.<br />

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