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- 2 Benaco completo De Rossi testo - Archivi del Garda

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di essa stipendiava eccellenti maestri di musica, che non soltanto<br />

prestavano, l'opera propria coinè suonatori e cantanti nelle<br />

solenni cerimonie <strong>del</strong> culto, ma altresì tenevano scuola, per notar<br />

- come scrive i1 Gratarolo - in tavolatura i canti e i suoni ad<br />

ammaestramento d'altri 1 .<br />

In questo tempo la passione per la musica era divulgatissima<br />

in Italia, e citaredi o suonatori di chitarino, più o meno valenti,<br />

erano quasi tutti, g'li artisti e i giovani <strong>del</strong>le famiglie distinte di<br />

un. luogo. I principi facevano a gara per aver presso di sè i suonatori<br />

più in voga e se li tenevano cari e li stipendiavano lautamente<br />

a lustro <strong>del</strong>le proprie corti.<br />

Fra le città, italiane erano segnalate pel culto alla musica<br />

Brescia e Mantova, piene ambedue di cantanti, di organisti e<br />

liutai famosi, la cui arte squisita trovava aderenti e seguaci non<br />

pochi nella Riviera salodiana, dove trovava buon terreno nella<br />

naturale inclinazione degli abitanti. Onde anche qui la musica,<br />

scrive il Livi, la sacra principalmente, avea culto speciale, come<br />

attestano le comunali <strong>del</strong>iberazioni di quel tempo 2 .<br />

Tra i musici nostri, sul principio <strong>del</strong> XVI° secolo, erano celebri<br />

i fratelli Agostino e Francesco de Bertolottis detti Violini, che nel<br />

«Conto <strong>del</strong>l'anime <strong>del</strong> Comune di Salò» (1554) erano registrati<br />

col titolo di sonadori, aiutanti nel Borgo di Bell’Fior di Salò verso<br />

Bressa 3 . L'Agostino<br />

1 Nell'organo di questa chiesa lavorava verso il 1530 e più tardi, il famoso organajo<br />

Gian Giacomo, <strong>del</strong>la celebre famiglia degli Antignati o Antegnati - oriunda<br />

da Antignate bergamasco e già. stabilita in Brescia nel XV° secolo -, come dimostrano<br />

due lettere-<strong>del</strong> 12 ottobre e 6 novembre 1540 di Giov. Francesco cugino<br />

di lui,. dirette ai rappresentanti <strong>del</strong> comune di Salò, citate dal Livi da cui ho questa<br />

notizia («I liutai bresciani» Milano 1896), e un'altra. di Alessandro Bonvicino<br />

pictor, detto il Moretto, in data 23 dicembr 1530, indirizzata al Rev. Dno Donato<br />

Savallo a Salò, pubblicata dal Molmenti (Sentinella Bresciana, <strong>del</strong> 18 ottobre<br />

1895. N. 277); nelle quali si tratta di cose risguardanti appunto quest'organo.<br />

2 Giov. Livi. «Gasparo da Salò e l'invenzione <strong>del</strong> violino» (Nuova Antologia. Fase.<br />

16° - 16 agosto 1891).<br />

3 Livi. «I liutai bresciani» Milano 1896. Questo Borgo era anticamente con tre<br />

diversi nomi chiamato, corrispondenti a tre sue diverse sezioni: Borgo Belfiore,<br />

l'attuale Via Garibaldi; Borgo <strong>del</strong>le Strette, l'attuale Borgo di Mezzo detto ancora<br />

in un punto <strong>del</strong>le strette, e Borgo s. Bernardino, l'attuale piazzetta <strong>del</strong>lo stesso<br />

nome. (Gratarolo. Lib. 2°).<br />

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