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- 2 Benaco completo De Rossi testo - Archivi del Garda

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Come a Salò, così anche a Gargnano si istituiva un Monte di<br />

Pietà nel 1594 per merito di Randini Cecilia vedova di Giov. Antonio<br />

de Battisti gargnanese 1 . Poco dopo (1617), Moro Moretto<br />

disponeva di parte <strong>del</strong>la sua sostanza per dotare ogni anno tre<br />

povere ed oneste fanciulle <strong>del</strong> paese, e per una distribuzione di<br />

pane ai poveri di tutto il comune. Nel 1623, ivi stesso, Giorgi<br />

Giov. Battista qm. Domenico lasciava parte <strong>del</strong>le sue rendite per<br />

tre annue distribuzioni di pane ai poveri, e ne seguiva l'esempio<br />

nel 1629 Turella Paolo, aggiungendovi due annuali distribuzioni<br />

di vino 2 .<br />

Un Monte di Pietà istituiva morendo nel 1593 in San Felice<br />

di Scovolo il prete Giacomo Pace, disponendo che ad esso tutti i<br />

poveri di qualsiasi terra potessero attingere per sovvenzioni<br />

senza pagamento d'interesse sulla somma avuta a prestito. Ivi<br />

stesso fin dal quindicesimo secolo era un Ospitale pei poveri,<br />

<strong>del</strong> quale, dice l'Odorici, aver trovato memorie sotto la data <strong>del</strong><br />

1427 3 .<br />

Monte di pietà già nel XV° secolo era in Maderno, al quale<br />

lasciava cospicua somma una Laura Monselice:<br />

po' alla volta, per decessi e cessioni, il Comune cominciò ad entrarvi a mexzo de<br />

suoi rappresentanti. Ormai <strong>del</strong>le famiglie antiche fondatrici, restano soltanto<br />

quelle dei conti Tracagni, dei nob. Arrighi di Salò, gli altri membri (sei) sono tutti<br />

rappresentanti il Comune.<br />

1 Le rendite di questo Istituto, a cui era unita una Congregazione di soccorso<br />

agl'indigenti, vennero più tardi accresciute (1629) con generosi lasciti da Turella<br />

Paolo gargnanese.<br />

2 Più tardi la beneficenza in Gargnano trovò altri apostoli, tra i quali Valenti<br />

Marco, che nel 1716 istituì una dote annua a tutte le giovani nubendo <strong>del</strong>la frazione<br />

di Villa di Gargnano, e inoltre legò l’interà sostanza a vantaggio di tutti gli<br />

abitanti <strong>del</strong> paese che ancora oggi ne godono; Don Paolo Gelmina (1785) che<br />

lasciò tutto il suo avere alla Congregazione di Carità gargnanese, ed egualmente<br />

Damiani Oliva nel 1820, e più tardi Don Giacomo Apollonio. (Marasini. «Gargnano<br />

sul <strong>Garda</strong>». Brescia. 1880).<br />

3 «Memorie <strong>del</strong> Castello e <strong>del</strong>la Chiesa di S. Felice». Brescia-1858.<br />

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