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- 2 Benaco completo De Rossi testo - Archivi del Garda

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Si è sempre fin -qui parlato <strong>del</strong>le alture occidentali più interne<br />

e <strong>del</strong>le settentrionali <strong>del</strong> <strong>Benaco</strong>, e questo per far intendere<br />

che non si esclude abbiano potuto i Cenomani occupare le più<br />

basse e facili pendici <strong>del</strong>la riva di occidente avanzandosi dal<br />

piano fin su verso a Salò o poco più in là; giacché in vero<br />

quest’ultimo tratto <strong>del</strong>la riviera più che di monti veri è formato<br />

di colline con agevoli passi e sparso di piani abbastanza vasti;<br />

luoghi tutti non atti a lunga difesa.<br />

Altra ragione ancora può servire ad escludere i Cenomani<br />

dall'alta Riviera occidentale. S'accordano gli storici nel dire che<br />

essi gran popolo non furono mai, e lo prova il fatto che dei Galli<br />

venuti in Italia il nome loro è il meno ricordato e il primo che<br />

cadde nell'oblio, e ancora si sa che ebbero frequenti guerre e<br />

feroci coi fratelli loro confinanti e coi Veneti; è ragionevole<br />

dunque credere che stimassero sufficiente affanno conservarsi<br />

il piano penosamente conquistato e non sempre sicuro e il tentare<br />

di estenderlo senza troppo allontanarvisi, piuttostoché cercar<br />

tra monti imprese perigliose per le quali grandi forze si richiedevano<br />

1 .<br />

Concludendo, dal Mincio, dove è lecito supporre abbiano i<br />

Cenomani posto loro stabile confine dopo la prima foga <strong>del</strong>l'invasione,<br />

vennero essi ad occupare probabilmente le rive meridionali<br />

<strong>del</strong> <strong>Benaco</strong> e forse ne risalirono la riva occidentale fino<br />

al luogo dove è oggi posto Salò; difficilmente passarono più innanzi.<br />

La lapide scoperta in Calvagese «Fatis <strong>De</strong>rvonibus» 2 attribui-<br />

1 Acutamente osservò il Maffei che Tito Livio ad indicare lo scarso numero di<br />

Cenomani disceso in Italia con Elitovio adoperò la parola manus - manus Cenomanorum<br />

-. È vero che lo storico romano subito dopo soggiunge ch'essi erano<br />

aiutati da Belloveso - favente Belloveso -, ma se questi prestò loro aiuto nella<br />

discesa e nella prima conquista, non è detto che continuasse a favorirli giacché<br />

è noto che Insubri e Cenomani non si guardavano di buon occhio.<br />

2 Ecco la lapide che tolgo dal Gratarolo, il quale dice che al suo tempo trovavasi<br />

nella chiesa di S. Pietro in Castello, piccola terricciuola nel Comune di Calvagese.<br />

(Op. cit. Lib. 3°).<br />

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