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Manuale di Semejotica delle malattie mentali. Vol. 2. Vallardi. Milano.

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284<br />

E8ÀME t~SICÔLOGiÔO.<br />

gole monastiche <strong>di</strong> certi or<strong>di</strong>ni religiosi Brahmanici e Cristiani<br />

(KLUEGE), <strong>di</strong>mostrô come e quanto la mimica possa<br />

perfezionarsi. Coi gesti si ô giunti a designare: gli oggetti<br />

fisici le loro qualità; le axioni, gli eventi le relazioni dt<br />

famiglia; la numerazione i confronti <strong>di</strong> grandezza, <strong>di</strong> furza,<br />

<strong>di</strong> resistenxa; le con<strong>di</strong>zioni subbietdvo deli'animo, ecc.<br />

La psicologia patologica ci porge argomenti positivi iu<br />

favore della teoria eYoluziouistica del linguaggio mimico.<br />

I) Negli in<strong>di</strong>vidui abaormi, la cui personalita non si completa<br />

e rimane a un grado infimo ed elementare <strong>di</strong> iniegrazione<br />

(i<strong>di</strong>otismo, cretinismo), la facoltà <strong>di</strong> esprimere con segni gli<br />

stati subbiettivi e <strong>di</strong> comunicarli agli altri non si svolge oitre<br />

alle forme ru<strong>di</strong><strong>mentali</strong> della mimica emotiva, della fonazione<br />

reflessa e délia gesticolazione naturale inintenzionata; e tale si<br />

manifesta negli atti esprimenti piacere e dolore, attra.zione<br />

e ripugnanza, collera e paura (riso, pianto, carezze, repulsione,<br />

stringimento dei pugni, <strong>di</strong>grignar dei denti, sputo<br />

re~tringimento délia persona, chiusura palpebrale, ecc.). Se<br />

raaomalia <strong>di</strong> s~iluppo non è co~l intensa, il frenastenico raggiunge<br />

la fasj della mimica convenzionale, della fonazione<br />

articolata cosciente e della gesticolazione intenzionafa in<strong>di</strong>ca-<br />

tiva, vale a <strong>di</strong>re <strong>di</strong> quella atta a d~o~~rarg uno stato psic~:co<br />

per richiamare su <strong>di</strong> esso l'a;«c?~ïOM~a~r' E quanto<br />

più la integrazione della personalita si awicina al tipo normale,<br />

tan'to più crescono e si perfexionano i mezzi <strong>di</strong> signincare<br />

le variazioni dell' io e i rapporti della coscienza colla<br />

realta esterna. (come egregiamente si vede nel bambino e nel<br />

fanciullo).<br />

2) D'altra parte, quando per malattia o per qualsiasi altra<br />

couL<strong>di</strong>xioneanormale acqmsita la persona.Utà si. altera, <strong>di</strong>sm<br />

teg-ra e <strong>di</strong>ssolve, la facoltà del luigu~g'io soggiace ad un<br />

processo retrogrado <strong>di</strong> involuxioue. La prima a perdersi é la<br />

facoltà <strong>di</strong> fare e compi'eadere i segni verbali gratin o ibnici<br />

<strong>delle</strong> rappresentazioni a,stra{te, ûachè in ultimo ciô che solo<br />

permane <strong>di</strong> tutta la meravigliosa e ricca serie <strong>di</strong> espressioni<br />

simboliche è la gesticolazione rispondante agli stati ru<strong>di</strong><strong>mentali</strong><br />

emotivi (istinti). Le per<strong>di</strong>te indotte dalla demenza sono,<br />

in sostanza, parallele, ma in senso inverso, aile deHcienze <strong>di</strong><br />

sviluppo provocate dall' i<strong>di</strong>otismo.

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