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Manuale di Semejotica delle malattie mentali. Vol. 2. Vallardi. Milano.

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598 Q<br />

ESAMEPSICOLOGICO.<br />

morbosa dell'alienato nei suoi elementi primi, ci hanno presentato<br />

i frammenti inerti della personalità, non più una personalità<br />

vivente ed attiva. La pratica ci pone, per contrario,<br />

davanti a in<strong>di</strong>vidui, che agiscono e reagiscono, non in rapporto<br />

a casellarii più o meno classici <strong>di</strong> cosi dette facoltà <strong>di</strong> percezione,<br />

ideazione, sentimentu, istinto e volontà, bensi in rapporto<br />

alFambiente reale in cui vivono. Oltre al MERCIERgià<br />

citato, ha compreso questa necessità della praxis il MABANDON<br />

DE MoNTYEL,proponendo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are ejettivamente gli stati<br />

emotivi ed intellettuali (quin<strong>di</strong> anche la condotta) sulla base<br />

<strong>delle</strong> tre cose, che li provocano la salute, la /br~MMa:, la mo-<br />

)' (cfr. Ann. med. psych. genn., '92, p. 108). Ho ricevuto<br />

dall' egregio alienista le sette gran<strong>di</strong> tabelle del suo<br />

« Piano <strong>di</strong> osservazione », ma non mi sono convinto della<br />

bontà della sua proposta considère più pratica la guida fornita<br />

ai nostri esami clinici dalla classificâzione <strong>di</strong> SPENCER,<br />

poichè tutta la attività mentale dell' In<strong>di</strong>viduo vi e compresa<br />

e <strong>di</strong>stinta in relazione con l'ambiente.<br />

§ <strong>2.</strong><br />

CONDOTTA. IN RAPPORTO CON L'UNITÀ SISTEMATICA<br />

DELLE TENDENZE.<br />

(Disprassie generali).<br />

103. Esame della condotta in relazione coi <strong>di</strong>starbi<br />

dell'attività psicomotori~. L'attivita psicomctoria<br />

si basa su quella trasformazione degli stimoli<br />

esterni od interni, sensazioni od imagini, in impulsi cen-<br />

trifughi, che <strong>di</strong>viene cosciente e puô essere inibita e<br />

regolata in zone speciali della corteccia (§ 75 e 100).<br />

Essa è, dunque, una funzione retlessa, sostanz~a! mente<br />

non <strong>di</strong>ssimile da ogni reflesso nervoso cellulare o gangliare<br />

se non che, venendo accompagnatain date con<strong>di</strong>zioni<br />

dalla coscienza, cioè dalla rappresentazione det<br />

movimento e della sua finalità, l'atto reflesso corticale<br />

si fa atto psichico, e il movimento assume il carattere

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