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Manuale di Semejotica delle malattie mentali. Vol. 2. Vallardi. Milano.

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]L PENSISRO E GU !D:OML 387<br />

Nello stato etnico pnmor<strong>di</strong>ale ed in quello fauciuMcsco <strong>di</strong><br />

omogeneità, neppure i sostantivi erano o sono moite volte <strong>di</strong>stinti<br />

dagli aggettivi: il processosceveratore, per cui nascono,<br />

fa ed é lungo nella razza e nell'in<strong>di</strong>viduc. Perché si formassero<br />

negli i<strong>di</strong>omi, e tuttora si formino nel linguaggio del fan-<br />

ciullo, i nomi co~MMî significanti gli oggetti, i pronomi per<br />

le persone, i qualificativi per le loro qualità, i M?' per le<br />

azioni perché questo matenale soggiacesse, e soggiacia, a<br />

(luei cangiamenti morfologici che servono a designare e a fisaire<br />

le nozioni <strong>di</strong> MMW6)'o,<strong>di</strong> ~g~~r~, <strong>di</strong> p6!o~a, <strong>di</strong> tempo e<br />

<strong>di</strong> modo; perché ai nomi esprimenti il soggetto il pre<strong>di</strong>cato e<br />

l'azione si aggiungesseropoi, e si aggiungano anche ora, le<br />

parole corrispondenti a idée <strong>di</strong> relazione neUo spazio e nel<br />

tempo, <strong>di</strong> causa, <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zione, cioé gli a~e~tct in<strong>di</strong>cativi, le<br />

pi'epo~îo~tt, gli aecer~t', le co~wt~oM! occorsero molti e<br />

molti secoli in ciascuna lingua, e molti sforzi deve eseguire<br />

ciascuna mente in<strong>di</strong>viduale per la loro comprensione e per lo<br />

appren<strong>di</strong>mento del loro uso corretto. Yi ô nel -fanciullo corne<br />

tiell' uomoprimitive la tendenza naturale a formarsi un<br />

i<strong>di</strong>oma personale con una grammatica e una sintassi tutta sua<br />

(HALE) ma anche qui, corne per il materiale funetico e lessicograûco,<br />

esiste una continua selezione, che élimina le piccole<br />

scoperte e innovazioni in<strong>di</strong>viduali. Alla perfine ciascuno<br />

<strong>di</strong> noi é costretto a costituirsi il proprio vocabolario solo coi<br />

mezzi fornitigli dall'i<strong>di</strong>oma parlato nel suo gruppo sociale, ed ô<br />

obbligato ad adottare norme precise per la formazione <strong>delle</strong><br />

frasi e il lorocollegamento in <strong>di</strong>scorso, quando intende estrinsecare<br />

i suoi giu<strong>di</strong>zî in proposizioni comprensibili dagli altri<br />

conviventi. Cosi il linguaggiosi fissa per un certo tempo nelle<br />

sue forme, ma pur si mo<strong>di</strong>fica sempre queste due qualità<br />

della parola, cioè stabilitd r~tua e ~r:'a~ continua,<br />

servonoa /tMa;r~ il pensiero e a I&sciaHosvolgere me<strong>di</strong>ante<br />

mo<strong>di</strong>ficazioni successive della sua esj.er'iorità materiale (<strong>di</strong><br />

zione) e del suo contenuto (idee).<br />

&).Quando la <strong>di</strong>zione è sana e regolare, le parole<br />

si presentano alla mente nelle loro imagini verbali e si esteriorizzano<br />

me<strong>di</strong>ante gli opportuni moti fonetici nella forma e<br />

seconde l'or<strong>di</strong>ne con cui vennero acquistate. Forma ed or<strong>di</strong>ne<br />

délle parole corrispoudono at coutenuto e al collegamento

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