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Manuale di Semejotica delle malattie mentali. Vol. 2. Vallardi. Milano.

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STA.TIPSICHICt ÏNTERMEDH. 61<br />

della personalità. Ora, la conclusione cui siamo arrivati preaentemente<br />

su cotesto punto, dopo che si é cominciato uno stu<strong>di</strong>o<br />

analitico più profondo sulle varietà della psiche umana, dopo<br />

che la psicologia ha saputo combinare l'antico metodo cartesiano<br />

dell'introspexione col metodo obbiettivo e comparative,<br />

è perentoria: ra~M~-no~g mentale si congiunge per<br />

gra<strong>di</strong> insensibili con ~o stato sano, sia che la si consideri<br />

nella sua iQfinita,Tarieta <strong>di</strong> forme nell' insiemedegl' in<strong>di</strong>vidui<br />

che dobbiamo ritenere per pazzi, sia che la si riguar<strong>di</strong> durante<br />

il suo sviluppo nell'in<strong>di</strong>viduo che <strong>di</strong>viene alienato.<br />

La ragione e la follia sono, insomma, due circonferenze che<br />

si intersecano. Come è impossibile a determinarsi, nella maggioranza<br />

dei casi, il momento in cui awiene il passaggio<br />

dall'integnta completa della ragione allo stato <strong>di</strong> malattia,<br />

cosi non si riesce a gettare una linea <strong>di</strong> separazione fra c~rte<br />

forme miti <strong>di</strong> psiconeurosi, o anche <strong>di</strong> psicosi, e certe varietà<br />

jn<strong>di</strong>viduali ed oscillazioni estreme della personalità. Quando<br />

un uomo sente, pensa ed agisce in modo alquanto <strong>di</strong>ssimile<br />

dalla comune, la nostra mente è tratta a porsi il problema<br />

se egli sia pazzo o no, appunto perché sappiamo che nella<br />

pazzia si altera piu o meno estesamente la facoltà <strong>di</strong> pensare,<br />

<strong>di</strong> sentire, d'agire ora qui, per giu<strong>di</strong>care <strong>di</strong>rettamente dello<br />

stato mentale altrui noi non abbiamo criterî stabili che ci<br />

gui<strong>di</strong>no con sicurezza al <strong>di</strong>agnostico, e sopra tutto questi<br />

criteri ci mancano per rispetto alle forme leggiere od agli<br />

sta<strong>di</strong> prodromici della psicopatia, e per rispetto a certi in<strong>di</strong>vidui<br />

che si allontanano dal tipo comune della personalità.<br />

Il concetto del <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ne psichico ci si para innanzi ogni<br />

qualvolta la impressionabilità d un dato in<strong>di</strong>viduo è troppo <strong>di</strong>versa<br />

dalla nostra; o se i suoi ragionamenti lo portano a<br />

conclusioni, che a noi sembrano illogiche perché ce ne restanoincomprensibilile<br />

associazioni; o se fra gli atti che gli<br />

ve<strong>di</strong>amo compiere, ed i motivi che la nostra personalità ci<br />

porta a con~iderare come i soli giusti e ragionevoli, non art'iyiamo<br />

a scorgere il nesso <strong>di</strong> causalità, per cui la reaxione<br />

sussegue allo stimolo. In sostanza, nell' apprezzamento della<br />

personalità altrui mettiamo sempre un po' <strong>delle</strong> nostre idee,<br />

dei nostri sentimenti, <strong>delle</strong> nostre tendenze, onde avrieno che

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