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Manuale di Semejotica delle malattie mentali. Vol. 2. Vallardi. Milano.

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E8AME P3ICOLOGICO.<br />

della vista, oltre ad un grande sforzo mentale, ci pioviamo<br />

quasi sempre a rappresentarci mentalmentel'imagine visiva<br />

dei segni grafici (é una YQt'a. « serittura interna. ).<br />

1.° Per procedere con metodo nella semejotica del<br />

linguaggio grafico e raffigurativo dei pazzi, l'alienista<br />

deve utilizzare tutte le nozioni concernenti questi mezzi<br />

esprassivi nei sani, e specialmente a riguardo della scrittura,<br />

deve conoscere i molti fattori che la mo<strong>di</strong>"<br />

ficano nella sua materialità esterna. ii primo<br />

cômpito sarà <strong>di</strong> <strong>di</strong>stinguere ciù che ô dovuto alla capacità<br />

e all' indole normale <strong>di</strong> ciascun malato da ciô<br />

che è il prodotto dell' alterazione psichica, poichè la<br />

scrittura, si nel sauo che nel pazzo, ci offre qualità<br />

permanenti e qualità transitorie. Le permanenti, che<br />

chiamiamo « carattere » (maniera <strong>di</strong> grafismo), sono<br />

l'impronta stabile della personalità nella funzione grafomotoria,<br />

e costituiscono il materiale fisso preesistante<br />

alla malattia, che viene da questa mo<strong>di</strong>ûcato, deformato<br />

o pervertito fino al grado <strong>di</strong> vera e propria i<strong>di</strong>ografla<br />

vesanica: le ~o~~ rappresentano le conseguesze<br />

imme<strong>di</strong>ate degli stati emotivi ed intellettuali, cui puô<br />

andare soggetta la mente <strong>di</strong> chi scrive. Fra il sano e<br />

il pazzo vi è perô un importante <strong>di</strong>vario. Certi stati <strong>di</strong><br />

coscienza, che nel primo sono affatto passeggeri e ne<br />

mo<strong>di</strong>ficano perciô la scrittura in maniera soltanto fugace<br />

(emozioni, orgasme ideativo del comporre, idoe<br />

dominanti, ecc.), possono invece <strong>di</strong>ventare una con<strong>di</strong>zione<br />

morbosa più o meno duratura della personalità e dar<br />

luogo a modalità statiche dell' espressionegraflca, che<br />

sono l'esagerazione stereotipa <strong>di</strong> quelle transitorie della<br />

vita psichica normale. Tal'è il caso della scrittura dei<br />

melancolici, maniaci, paranoici, dementi e neurastenici,<br />

nella quale si osservano mantenute a lungo o ingigantite<br />

le caratteristiche grafologiche délia depres"<br />

sione, dell' esaltamento, della ideazione sistematioa e

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