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Manuale di Semejotica delle malattie mentali. Vol. 2. Vallardi. Milano.

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MSÎDERIÏ E APPET1TIVA. 825<br />

<strong>di</strong> produrre un lavoro muscolarc determinato, quale si rappresenta<br />

alla sua coscienza (cfr. <strong>Vol</strong>. I, pag. 409). Cogli stessi<br />

proce<strong>di</strong>menti speri<strong>mentali</strong> si ginngerebbe fors'anco ad avère<br />

un'idea approssimativa deli' intensità del dolore che accompagna<br />

un conato volitivo infruttuoso.<br />

3." 1 d es i d e r i dei pazzi sonoragguagliati alla con<strong>di</strong>zioni<br />

della loro affettività ed intelligenza. È ovvio che essi non possano<br />

desiderare, al pari dei sani, se non ciô che reca ioro<br />

piacere, o li allontana dat dolore ma questi loro appetiti saranno<br />

nella forza e finalità propot'zionat-i al tono esaltato u<br />

depresso del sentimento, alla emozioni ed agli affetti patologici<br />

che ii dominano. D'altra parte, é pure ovvio che, ove essi<br />

non si rappresentassero alla mente l'oggetto <strong>delle</strong> loro tendenze,<br />

que:te sarebbero impui~ inconsapevoH, non gia mciinazioni<br />

dell'animo, ossia stati <strong>di</strong> coscicnza.<br />

a. Si desume che il pazzo è in grade <strong>di</strong> ap~r~, quando<br />

îo ve<strong>di</strong>amo prescegliere determinati cibi e bcvande, mostrare<br />

simpatie o antipatie per le persone e pei luoghi, <strong>di</strong>rigersi<br />

spontaneamente alla ricerca <strong>delle</strong> cose, che possono appagarto,<br />

oppure chiederle agli altri, ecc. L' in<strong>di</strong>fferenza ci è mauifestata<br />

daH'inerzia: l' atienato apatico, senza desiderî e quin<strong>di</strong><br />

senza voleri, rimane per Io più immobile, senza spontaiiei~,<br />

ed insensibile agli eccitamenti esterni. Si puô tentare <strong>di</strong> smuoverlo<br />

da questo torpore, eccitandone in qualche modo i desiderî<br />

che si connettono ai potenti istinti nutritive e genitale,<br />

conforme a quanto già <strong>di</strong>cemmo (p. 814).<br />

6. La /br,3'a dei (f~~M~r~si apprezza sulla loro per sistenza<br />

e durata, non che sulla energia e rûiterazione degli atti, cui<br />

darebbero origine se il malato dovesse o potesse appagatii.<br />

La più importante con<strong>di</strong>zione, che détermina la intensité <strong>di</strong><br />

un desiderio, è la grandezza det piacere rappresentato. Un<br />

desiderio è tanto più violento e infrenabile, ossia <strong>di</strong>viene paasione,<br />

quanto più vivo é il piacere che l'in<strong>di</strong>viduo imagina o<br />

présente debba accompagnat'ne il sod<strong>di</strong>sfacimento ed ecco<br />

perché i desiderî a contenuto sessuale si trasformano &1<br />

facilmente in stati passionali semi-morbosi deil'animo. Nelle<br />

pazzie croniche <strong>di</strong>ssolutive i desiderî <strong>di</strong>vengono sbia<strong>di</strong>ti, deboli,<br />

soventi volte impotentiadeterminare iIpazxoaH'azione,<br />

perché si scolorisce il tono emotivo <strong>delle</strong> rappresentazioni.

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