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Manuale di Semejotica delle malattie mentali. Vol. 2. Vallardi. Milano.

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ESAMEDELLACONAZIONE<br />

(VOLONTÀ). 821<br />

la rappresentazione dériva dalla percezione, ed ogni percezione<br />

sensoriale non e possibile senza il sussi<strong>di</strong>o dei muscoli annessi<br />

ai singoli apparat! <strong>di</strong> senso, ne segue, corne gia avvertimmo,<br />

che l'elemento psico-motorio è costante in ogni nostra irna-<br />

gine, e, con evidenza anche maggiore, in ogni nostro concetto<br />

che venga pensato in forma verbale (cfr. § 88, p. 321). Anche<br />

il guverno del pensiero ô, adunque, un.goyerno <strong>di</strong> movimenti<br />

o, meglio, un' inibizione <strong>di</strong> stati rappregentativi cinesioestesici.<br />

La-onde ha perfettamente ragione il linguaggio comune,<br />

quando, parlando deU'attenxione rivolta ai fenomeni interni,<br />

od alludendo alla operazione elevatissima del riflettere e me<strong>di</strong>tare,<br />

usa le espressioni <strong>di</strong> « forza <strong>di</strong> « potere e segnatamente<br />

quella <strong>di</strong> ~/br~o. Qucsto fara comprcudere anche<br />

ai non psicologi perche si sia introdotto nella scienza il nome<br />

<strong>di</strong> « conazione » onde designare la qualità generale dei fe-<br />

nomeni volitivi, e perché oggi<strong>di</strong> la Psicologia non possa più ammettere<br />

un astratto « potere <strong>di</strong> volontà ».<br />

I. Lo STATO GENERALE DELLAFUNZIONECONATIVAin<br />

rapporto con la coscienza ci si appalesa e, fino a un<br />

certo punto,(n si rende misurabi!e,lorquando noiesa- °<br />

miniamo: 1.° la energia, durata e fermezza dello sforzo;<br />

<strong>2.</strong>° il sentimdnto che dello sforzo medesimo ha<br />

l'alienato 3.° le con<strong>di</strong>zioni della cosi detta « facoltà appetitiva<br />

rivalataci dalla esistenza, intensità e finalità<br />

dei desiderî, che sono poi le tendenze rappresentan-<br />

tisi alla coscienza.<br />

Ida.ttejettiviperapprezza.re!o s t a t o deUa. c o n a z i o n e<br />

si attingono, in prima linea, dalla condotta spontauea de!t'a'ie-<br />

nato in seconde luogo, dal suo portamento e contegno<br />

osservati <strong>di</strong>rettamente in terzo, dalle <strong>di</strong>chiarazioni che l'ammalato<br />

stesso ci puô fare intorno aUe con<strong>di</strong>xioni subbiettive,<br />

che accompagnano ogni suo sforzo <strong>di</strong> volontà. Abbiamo poi<br />

la indagine sperimentale possiamo sollecitare 1' alienato a<br />

compiere determinati atti in risposta a speciali stimolazioni<br />

da noi effettuate (cfr. § 71, p. 93); possiamo anche misurare<br />

con istrumenti opportuni la funzione <strong>di</strong> movimento e, per eerti<br />

riguar<strong>di</strong>, quella pure <strong>di</strong> innervazione.

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