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Manuale di Semejotica delle malattie mentali. Vol. 2. Vallardi. Milano.

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SEMIOTMA ANALITICA DELLA PSICHE.<br />

interiori, e qain<strong>di</strong> incompleta astrazione; amnésie con<br />

evanescenza e per<strong>di</strong>ta completa <strong>di</strong> elementi concettuali<br />

moite volte l'attenzione aspettante indotta dai fenomeni<br />

aUucinaton. Giu<strong>di</strong>care erroneamente e falsamente <strong>delle</strong><br />

cose o dagli stati dell'io, e agire in conseguenza, senza<br />

la facoltà <strong>di</strong> più correggere i propri giu<strong>di</strong>zî, è per l'appunto<br />

la caratteristica procipua della pazzia sotto il riguardo<br />

<strong>delle</strong> funzioni intellettuali.<br />

L'esame analitico della capacità <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>care negli<br />

alienati puô essere fatto sperimentalmente, eccitandoli con opportuni<br />

artificii a compiere operazioni <strong>mentali</strong> <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>zio, oppure<br />

<strong>di</strong>rettamente raccogliendo ed analizzo.ndoi prodotti logici<br />

spontanei del loro pensiero.<br />

e) Sperimentalmente, i primi giu<strong>di</strong>zî dainvest.igare nel<br />

pazzo sarebbero quelli concernenti le relazioni <strong>di</strong> cK~e~~a e<br />

simiglianza, cui si collegano anche quelle <strong>di</strong> quantità e <strong>di</strong><br />

identità. Seguirebbero i giu<strong>di</strong>zî sulle relazioni <strong>di</strong> spazio o <strong>di</strong><br />

tempo, cui pure si collegano quelle <strong>di</strong> causalità. Stu<strong>di</strong>ando la<br />

percezione, la memoria e il concepimento, noi abbiamo sempre<br />

obbligatoil pazzoad esprimersi con proposizioni affermative<br />

o negative: ogni sua risposta conteneva adunque un giu<strong>di</strong>zio.<br />

Ed ecco perchè, arrivati a questa fase dell'esame psicologico<br />

analitico, noi siamo gia. in grado <strong>di</strong> apprezzare e misurare la<br />

capacità <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>zio deLnostro soggetto in quanto concerne<br />

le presentazioni e le ripresentazioni provocate.<br />

Ma qui occorre un riflesso. Quando l'operazione mentale<br />

del giu<strong>di</strong>care é da noi provocata me<strong>di</strong>ante l'interrogatorio<br />

(suggestione verbale), o me<strong>di</strong>ante la <strong>di</strong>retta stimolazione presentativa<br />

<strong>di</strong> oggetti o <strong>di</strong> concetti su cui l'in<strong>di</strong>viduo in esame<br />

deva esercitare il suo pensiero logico, puô avvenire che ci<br />

sfuggano completamente i <strong>di</strong>fetti, i vizii e gli errori del giu<strong>di</strong>zio.<br />

Intendo <strong>di</strong>re con ciô che i giu<strong>di</strong>zii imme<strong>di</strong>ati dei pazzi<br />

possono apparire onninamente corretti, anche quando esistano<br />

deficienze e vizi spontanei della sua logica. Moltissimi saranno<br />

gli infermi <strong>di</strong> mente, che daranno risposte congrue ed esatte<br />

all'osservatore, qnando questi loro presenti due oggetti, o rammemori<br />

due imagini o due concetti, invitandoli a <strong>di</strong>re se siano

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