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Manuale di Semejotica delle malattie mentali. Vol. 2. Vallardi. Milano.

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L~NTELUGENZA NEI PAZZI. 417<br />

5.~~i sono malati che soffrono corne un inceppamento<br />

nella facoltà <strong>di</strong> esprimersi (e <strong>di</strong> pensare). A prima vista<br />

il ioro interrogatorio ci mette <strong>di</strong>nnanzi ad un frasario<br />

molto ridotto, che ripetendosi in forma stereotipa<br />

ci potrobbe far sospettare un indebolimento psichico<br />

ma l'esame ulteriore, le <strong>di</strong>chiarazioni talvolta luci<strong>di</strong>ssime<br />

del pazzo, la possibilité <strong>di</strong> reintegrazione completa del<br />

potere <strong>di</strong> sintesi, ci <strong>di</strong>mostrano che qui si tratta solo<br />

<strong>di</strong> una sospensione nel processo formativo dei pensieri<br />

e <strong>delle</strong> parole corrispondenti, cioè <strong>di</strong> una semplice ïpologia<br />

inibitoria. Essi « non trovano le parole non già<br />

perché ne sia stata perduta dal cervelle la traccia mnemonica,<br />

ma perché quella traccia è offuscata, inibita da<br />

sentimenti troppo vivaci, combattuta da immagini anta-<br />

gonistiche. In certi casi vi è una vera ricerca angosciosa<br />

<strong>delle</strong> parole, e ne travedemmo la causa (amnesia verbale<br />

cui corrisponde un'amnesia parziale per dati concetti).<br />

Tale è la con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> moltissimi melancolici, ipocondriaci,<br />

neurastenici, isterici, pazzi del dubbio.<br />

6.° Un ultimo gruppo, e ben più numeroso, <strong>di</strong> pazzi<br />

ci dà lo spettasolo della <strong>di</strong>ssoluzione deirintelligenza:<br />

il loro linguaggio ri<strong>di</strong>venta povero, corne quelle del<br />

fanciullo e del selvaggio; <strong>di</strong>minuisce e si perde il materiale<br />

mnemonico verbale, e cosi il loro modo <strong>di</strong> esprimersi,<br />

dovendo corrispondere al modo ed airenergiadel<br />

pensare, ritorna a presentarci in massima i fenomeni<br />

iniziali dell'onto-e filogenesidell'i<strong>di</strong>oma.Essi smarriscono<br />

dapprima dal loro lessicc i nomi astratti, poi i particolari,<br />

conservando i generici che a loro volta si nducono<br />

anch'essi, mentre alla riduzione si supplisce nuovamente<br />

col gesto il potere <strong>di</strong> sintesi sempre più si<br />

restringe ai rapporti imme<strong>di</strong>ati fra le cose e le idée<br />

rivestite dalle parole, e si inizia un immiserimento<br />

progressivo della facoltà <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>care, <strong>di</strong> inferire <strong>di</strong><br />

ragionare. Nei casi più gravi noi non troviamo più che<br />

MoRssuj. Voi. li. 27

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