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Manuale di Semejotica delle malattie mentali. Vol. 2. Vallardi. Milano.

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516<br />

ESAME MICOLOGIOO.<br />

la penna e nell'intingerla, e qualche incertezza nell' avvicinarla<br />

alla carta: per molto tempo il senso <strong>di</strong> forza non é<br />

<strong>di</strong>minuito, mentre è alterata la fina sinergia dei movimenti.<br />

Di poi le odcillazioni si fanno più ampie ed intercise: il pa*<br />

ralitico a poco a poco perde la facoltà <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>nare i moti<br />

flessort <strong>delle</strong> <strong>di</strong>ta e gli estensorî del pugno le <strong>di</strong>ta si flettono<br />

e stringono convulsivamente attorno al portapenne; la mano<br />

non giunge esattamente al pozzo del calamaio, o vi introduce<br />

Fig. !08. Fac-simile della scrittura nella paralisi geiierale progressiva<br />

al secondo sta<strong>di</strong>o inoltrato (Dalla mia Ctinica).<br />

[Dueconatisuccessiviper scriverela parolaartiglieria].<br />

la estremita <strong>delle</strong> <strong>di</strong>ta (l'inchiostrarsi è frequentissimo nel paralitico<br />

che scrive) la penna viene tenuta con forza soverchia,<br />

quin<strong>di</strong> calcata ed infitta nella carta, <strong>di</strong> guisa che la<br />

punta scatta e si hanno caratteristici spruzzi <strong>di</strong> inchiostro<br />

(al paralitico non convengono le penne flessibili e finamente<br />

appuntate). E poichè la calligrafia plu semplice è quella cbe<br />

riduce al minimum i moti <strong>delle</strong> <strong>di</strong>ta e si fonda su quelli del<br />

pugno e dell'arto, cosi il paralitico appunta fortemente il gomito<br />

all' orlo del tavolo, e scrive a mano levata movendola<br />

tutta d'un pezzo e raggrinzando le <strong>di</strong>ta attorno alla penna.<br />

In ultimo ogni conato rimane inutile, e si osserva un'assoluta<br />

agrafia meccanica (fig. 106, 107, 108).<br />

Rispetto alla rapi<strong>di</strong>ta délia scrittura, se vedremo<br />

il nostro malato mettersi volonteroso a scrivere, e scrivere<br />

velocemente senza pause, senza riflettere alla materialità del<br />

grafismo, ne desumeremo euforia, ideorrea, iperbulia (stati<br />

<strong>di</strong> esaltamento) se al contrario lo vedremo muoyere con stento<br />

la penna, interrompersi, riflettere a lungo sulle più lievi <strong>di</strong>fncultà<br />

calligrafiche, rallentare i movimenti e all'ultimo fissare<br />

Io sguardo vacuo sulla carta, avremo un buon dato ejettiTO

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