09.06.2013 Views

Manuale di Semejotica delle malattie mentali. Vol. 2. Vallardi. Milano.

Manuale di Semejotica delle malattie mentali. Vol. 2. Vallardi. Milano.

Manuale di Semejotica delle malattie mentali. Vol. 2. Vallardi. Milano.

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

446<br />

ESAME PSICOLOGHCO.<br />

pieno animismo primor<strong>di</strong>ale. Non percependo più i veri rapporti<br />

fra i proprî stati <strong>di</strong> coscienza, o fra questi e le impressioni<br />

esterne, il pazzo scompone la série naturale dei fenomeni,<br />

oppone il uon-io all' io, oppure oggettiva nel monde esterno<br />

gli stati morbosi dell'io. MoltiaUe[ia,ti, col loro négativisme<br />

che si oppone alla percezione della realtà (delirio negativistico<br />

assoluto) o alla percezione dell'erroneità dei loro giu<strong>di</strong>zt (negazioni<br />

ostinate dei deliranti), ci mostrano un'altra specie <strong>di</strong><br />

processo involutivo del ragionamento. E infatti una <strong>delle</strong> fasi<br />

più interessanti nella filogenesi del linguaggio deve essere stata,<br />

corne è tuttora nella sua. ontogenesi infantile, l'acquisto della<br />

Mg~oMg, giacché per negare occorre un'elaborazione mentale<br />

più grande che per anermare (SuLLY). L'abitu<strong>di</strong>ne del negare<br />

si é svolta nell' umanità e si svolge nel bambino dall' abitu<strong>di</strong>ne<br />

<strong>di</strong> sentirsi fare dagli altri o <strong>di</strong> fare a se stessi délie domande<br />

la risposta no implica la ricognizione <strong>di</strong> un contrasto,<br />

<strong>di</strong> una contrad<strong>di</strong>zione fra i termini del giu<strong>di</strong>zio, e questo atto<br />

psichico <strong>di</strong>scriminativo è più <strong>di</strong>flïcile dell'assimilativo.<br />

c) D'altra parte, esaminando lo pvolgimento lo g i c o<br />

dei 1pe ns i e r o umano~ noi ve<strong>di</strong>amo subito le ragioni per<br />

le quali il pazzo si fabbrica un delirio. Il proce<strong>di</strong>mento in-<br />

duttivo è più <strong>di</strong>fficile del dedur,tivo, poichè implica un lungo<br />

lavoro preparatorio <strong>di</strong> analisi sui particola.ri: se questa. analisi<br />

è incompleta o alterata, le induzioni sono erronée. Ora, il<br />

pazzo è tratto a vedere rapporti fanta~tici fra le cose e le sue<br />

sensazioni, oppure le percezioni particolari sono scorrette ed<br />

illusorie: ciô lo porta ad indurre su prove troppo scarse e fallaci.<br />

Come ultimo acquisto, la nozione <strong>di</strong> causalità si perturba<br />

e si caucella per la prima. La deduzione, invece, e un processo<br />

logico più facile, e oserei <strong>di</strong>re più sentiment.ale, perché, dato<br />

un principio generale, la mente corre a curollarî spicciativi<br />

riguardo ai fatti particolari. Ne segue che l'alienato delirante<br />

è quasi sempre un sottile ragionatore per sillogismi deduttivi:<br />

posta l'idea-madre del suo delirio, tutte le rappresentazioni<br />

ulteriori dei fatti esterni ed interni percepiti dalla sua coscienza<br />

ne <strong>di</strong>scendono con una fatalità logica inesorabile, contro la<br />

quale si spezza ogni ragionamento contra<strong>di</strong>ttorio. Il delirio<br />

puô <strong>di</strong>rsi, per molti riguar<strong>di</strong>, un c~M~a~d.<br />

~6r~r

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!