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Manuale di Semejotica delle malattie mentali. Vol. 2. Vallardi. Milano.

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TONO GSNERALE DBLLA VITA AFFETTÏVA. 809<br />

tanea testimonianza dell' in<strong>di</strong>viduo (interrogatorio, nel quale<br />

cercheremo <strong>di</strong> ottenere il maggior numero possibile <strong>di</strong> espressioni<br />

comparative); poscia ci illuminerà la condotta (azioni<br />

dominate dalla ricerca del piacere, dal desiderio <strong>di</strong> evitare le<br />

sofferenze, ecc.); in ultime, guarderemo alla costituzione nsica<br />

del soggetto (mo<strong>di</strong>ficazioniorganiche indotte dagli stati emotivi<br />

permanenti, massime se tristi o depressivi).<br />

I. H SENTIMENTOGENERALE0 TONODELLA.VITA AF-<br />

FETTiVA soggiace nella pazzia a due caratteristici <strong>di</strong>-<br />

sturbi, depressione ed esaltamento. Tali <strong>di</strong>sturbi si desumono<br />

e si apprezzano dalla <strong>di</strong>sposizione permanente<br />

dell'animo per rispetto agli eccitamenti sensitivi, in<br />

altri termini daU' u mo r e. Alla <strong>di</strong>sposizione dolorosa<br />

o <strong>di</strong>saggradevole dell' animo corrisponde il malumore<br />

(tipico della melancolia e <strong>delle</strong> forme depressive); a quella<br />

piacevole od aggradevole, il buonumore (tipico della<br />

mania e <strong>delle</strong> forme esaltate).<br />

Abbiamo due sorgenti <strong>di</strong> dati semeiotici per analizzare il<br />

tono generale del sentimento: la obbiettivasemplice<br />

e la sperimentale.<br />

a) L'osservazione <strong>di</strong>retta ci rivela, in prima linea, la espressione<br />

permanente del viso (§ 83, p. 252-8), la energia ra-<br />

pi<strong>di</strong>tà e durata dei movimenti mimici (ivi, p. 247), il contegno<br />

<strong>di</strong> fronte alle persone <strong>di</strong> casa ed agli estranei (§ 80), il modo<br />

<strong>di</strong> atteggiarsi del corpo (§8t), l'intonazione della voce (§87),<br />

la rapi<strong>di</strong>ta o lo stento della parola (§ 92-93), ecc. È <strong>di</strong>fficile<br />

ingannarsi sulle espressioni <strong>di</strong> malumore e <strong>di</strong> buonumore,<br />

<strong>di</strong> tristezza, <strong>di</strong> allegria, <strong>di</strong> irritabilità e <strong>di</strong> angoscia, tanto<br />

piu che queste <strong>di</strong>sposizioni gérerait non si nascondono né si<br />

<strong>di</strong>ssimulano. Viene <strong>di</strong> poi l'interrogatorio, che mirera in<br />

particolar modo a farci esporre dal malato medesimo il suo<br />

stato subbiettivo <strong>di</strong> benessere o <strong>di</strong> maJessere. (P. es. D. Corne<br />

vi sentite? siete voi amm'a.la.to?qual'è lo stato della vostra<br />

salute? aiete contento dell~ mia visita o preferite <strong>di</strong> rimaner<br />

solo? siete voi triste? potete piangere? da quanto tempo non<br />

potete più essere allegro? che cosa provate internamente~i

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