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storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

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a costruire un’estesa muraglia su quel promontorio testè accennato che MonteVico oggi si noma; attuandoquel disegno rivelato dai due duci, onde dominare la negropoli, e la città di ponente, con unbaluardo capace a costituire un antemurale ad una cittadella che si sarebbe eretta con altro presidio suquelle colline.Sulla facciata orientale del declivio di quel monte il muro fu principiato: a memoria de’ posteri unalapide murata in caratteri greci-dorici, rozzamente impressa in un grosso pezzo di lava basaltica impuradi nero colore, contenea questa leggenda (52) - Pacio Nimpsio - Majo Pacillo - e i loro soldati - principiandoquella muraglia - ve l’avevano posta (53).Mentre i Siracusani erano occupati in cotesta costruzione, la tremenda eruzione de’ Caccavalli ne liespulse (54).Questa vulcanica eruzione fu più terribile delle precedenti: ammonticchiando lava sopra lava: correntidi fuoco sovra altre correnti, seppellì non solo la graziosa e ridente città dei Siracusani; ma anche partedella loro negropoli; ed oggi i massi di Zaro e di Cavallara, come lenzuolo funereo sono distesi su diesse: oggi più di cento piedi di altezza di ammassate concerie di feldspato, e di frammenti di pirosseno,hanno tramutato la fertile, ridente ubertosa pianura, ricca di vegetazione, che si estendeva dal piano diSan Montano - come dicesi oggi - alla odierna Sciavica, in una catena di alti massi vulcanici, che muticome il genio del male ricordano ai posteri - qui fu la città fiorente de’ potenti Siracusani (55).Questa colonia non soffrì punto, avvegnaché fatta accorta dalle tradizionali rivoluzioni di questo suolovulcanico, ai primi segni sinistri si pose in salvo; abbandonò l’isola in commozione, che ben prestoun’altra volta ritornò a scuotersi dalle sue viscere, e distendere il suo furore procelloso, i suoi conati di52) V. De Siano St. d’Ischia 1798 Parte II. pag. 60 a 63.53) Pacius Nympsius – Maius Pacyllus – Et milites – Hoc Propugnaculum – Incipientes – Dedicavere. V. Sianopag. 85 a 88 – V. Ziccardi Nota 26 pagina 174 e IV ediz.54) Tales enim solum insula (Pithecusas) habet eructiones, propter quas etiam missi eo a tyranno SyracusanorumHierone, una cum muro a se exstructo insulam dereliquerunt – Strabone Geograph. Lib. V. pag. 248.V. d’Aloysio Cap. V. pag. 44 – Fazzolla St. di Sic. Lib. I.55) «I Siracusani che avevano potentemente contribuito ad umiliare il comune nemico si determinarono a formareuno stabilimento in Ischia, per osservare i movimenti de’ Tirreni, e per approfittarsi degl’immensi vantaggiche quest’isola offre ad un popolo intraprendente ed attivo. Scelsero il loro soggiorno nel tratto a principiaredall’orientale riva, e l’estremità settentrionale, e scegliendo il punto più fertile e più adatto ad essi si stabilironoin Forio».«Ma non molto tempo potettero conservare il loro novello acquisto, perchè accadde nel medesimo luogo di lorodimora l’eruzione di Zaro e Caruso, ed appena vedutine i primi segni ne fuggirono – <strong>La</strong>sciarono un muro principiatodi fortificazione sul Monte Vico – Dopo la partenza de’ Siracusani l’isola fu abbandonata» – Vedi AnonimoOltramontano Quad. topog. Ist. dell’isola d’Ischia.17

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