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storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

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CAPITOLO XVI<strong>La</strong> famiglia del VastoIn questo punto della nostra <strong>storia</strong> fa di mestieri dar qualche cenno della famiglia d’Avalos, che tantosi rese benemerita alla casa di Spagna, per la esimia fedeltà e pel coraggio de’ suoi componenti.«Alfonso ed Inaco d’Avalos nobili di sangue, e di virtù cittadine, e per castella e poteri, sotto il governodegli ultimi Aragonesi, brillarono, come eroi di fede egregia verso i loro signori».Così lasciò scritto di essi il Guicciardini (178).Allor quando lo sventurato Ferdinando II si rifugiava in Ischia, nel febbraio del 1495, lasciava AlfonsoMarchese del Vasto, al comando dei tedeschi, che tenevano in custodia il Castel-Nuovo, e quellodell’Ovo in Napoli, e la famiglia di lui, e quella del fratello D. Inaco, conduceva anche seco nella roccadell’isola.Si asserì da alcuni cronisti che, durante la dimora della Corte in questa rocca, la moglie di D. Alfonsodava alla luce un fanciullo, che fin l’Ariosto nel suo Orlando (179), si vuol che, additasse essere statoFerdinando Francesco Marchese di Pescara.Ma fu veramente questi che nacque in quella congiuntura?178) Storia d’Italia Lib. 2. Cap. 2. pag. 171.179) Non fu Nereo si bel, non sì eccellenteDi forze Achille, e non sì ardito Ulisse,Non si veloce <strong>La</strong>da, non prudenteNestor, che tanto seppe e tanto visse,Non tanto liberal, tanto Clemente,L’antica fama Cesare descrisse;Che verso l’uom, chè in Ischia nascer deve,Non abbia ogni lor vanto a restar lieve.E se si gloriò l’antica Creta,Quando il nipote in lei nacque di Celo:Se Tebe fece Ercole e Bacco lieta;Se si vantò de’ due gemelli Delo:Né quest’isola avrà da starsi chetaChe non s’esalti, e non si levi in CieloQuando nascerà in lei quel gran marcheseChe avrà sì d’ogni grazie il ciel cortese.Orlando C. XXXIII. 28 e 29.75

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