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storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

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l’anno 3 dell’Imperio di Alberto I - regnante Carlo 2 d’Angiò - il monte Epomeo si svegliò dal suosonno, si scosse verso il fianco N.E. annunziandosi per le prime con tremende scosse di tremuoti.Delle fiamme elettriche surte dal suolo ne furono i preludi. Indi all’improvviso facendo un’energicaeruzione dalla sua base, sgorgò infocato torrente; ed esplusioni spaventevoli, sempre più crescendo divigore, si manifestarono, le cui materie, gettate in alto a grande altezza, componevansi di massi orbi-colori,e gruppi, che accendevansi a color cadente di materie frammiste a soffocante cenere, a denso fumo,a fiamme color di sangue, che ricadute e disperse per quella campagna, il più fertile sito, il più ameno,il più ridente luogo del borgo della città d’Ischia coprirono (69).A spettacolo così orrendo tutti davansi in fuga, portando con esso loro quanto avevano di più prezioso.Le madri stringevano al seno i figli, i mariti le spose, i giovani cercavano salvare i vecchi e gl’infermi:gran parte de’ quali perirono, ritenuti dal morbo e dall’età, soli e disperati.Gli stessi fuggenti trovarono la morte, non potendo aprirsi un varco fra la spaventevole calca, spirandosotto le pietre delle crollanti case.Cercavano d’imbarcarsi; ma dove trovare tanti mezzi per tutti?Cercavano salvarsi; ma dove? se tutta l’Isola, scossa dai suoi cardini minacciava l’ultimo eccidio?Correvano quindi disperati, mettendosi in salvo; ma l’aria era coverta da avviluppate nuvole volteggiatiti,che covrivano colle tenebrose falde tutte i vicini luoghi.Nuove paure, nuovi terrori succedevano ai passati spaventi, e una confusione precipitosa, uno sbigottimentosmisurato: globi di brace, caligine di fumo, pioggia di fiamme, di sassi e cenere, mista astrepitoso rimbombo dell’Epomeo; e urli, e gemiti e lamenti; e preghiere, e bestemmie ed imprecazioni,presagivano il totale esterminio dell’isola.Uomini donne, fanciulli, i quali al padre, alla consorte, al figlio con lagrime e parole volgevansi.Infelici congiunti!Per l’oscurità, pel terrore, e per lo spavento quasi non si riconoscevano, eccetto che alla voce, e aqualche rapido lampo, che rischiarava col suo guizzo di sangue, tanti esseri cangiati per lo spavento inun popolo di spettri (70).Parrino - il Carretti ed altri fissano la data dell’eruzione dell’arso nel 1301.(68) L’Epomeo, che per altezza rivaleggia col Vesuvio fu di tutti il più formidabile. <strong>La</strong> sua eruzione del1302 durò due mesi e fece disertare l’Ischia - Marmocchi op. cit.(69) Cronica di Giovanni Villani, Lib. VIII, c. 54.(70) Circa il 1301 ci fu un’eruzione che affondò una villa e la coperse di fuoco dalla parte del lido... essendostati gettati in aria sassi di somma grandezza, mescolati con fumo, fiamma e polvere e poi essendostati nel proprio movimento ricaduti e sparsi per la campagna, rovinò la più fertile e la più amena regionedell’Isola. - Gio. Pontano - Traduz. di M. Tramezio Lib. 6. pag. 87.37

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