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storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

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chio offeso, egli avrebbe quella stalla tramutata in chiesa dedicandola a lei. Sanato l’occhio adempì alvoto – <strong>La</strong> stalla fu mutata in chiesa: altri di casa Castaldi, e casa Verde vi concorsero, edificando le duecappelle laterali, rimanendo a casa d’Ambra il dritto del beneficio della Cappellania laicale.Nel 1730 i Montoronesi chiesero all’Università di Forio che quella chiesa fusse nominata parrocchiale,o grancia di quella di S. Sebastiano, ma la maggioranza de’ deputati e dei parlamentari d’allora vi siopposero.Ma la chiesa parrocchiale di S. Sebastiano – nella cui ottina Monterone era compresa – nel 1750 si eraallontanata, coll’idea d’ingrandirsi il tempio, ma questo rimasto imperfetto, la parrocchia rimase nellachiesa di S. Antonio Abate diffinitivamente; per cui nel 1774 la chiesa di S. Lucia divenne grancia confacoltà di amministrare i sacramenti e l’assistenza ai moribondi del sobborgo e suoi contorni.Un Sacerdote per l’amministrazione di detti Sacramenti dovea nominarsi dal Sindaco in ogni annocoll’assegno di annui ducati 30.CHIESE FESTIVE NELL’ABITATOChiesa di S. Michele posta in mezzo la piazza del Cerriglio, di forma circolare, molto abbandonata– Costruita fu da un tale Erasmo Castaldi detto di Zotta nel 1748, per cui gli eredi del fondatore neconservano il padronato.E’ aperta poche ore del giorno, e non in tutti i giorni.Chiesa di S. Pietro e Paolo posta al vico del Carrubo a Monterone, oggi detto di S. Pietro – <strong>La</strong> suaforma è a croce latina: da due anni rinnovata con lavori di bianco stucco sia nella volta, che nella cupolache covre la crociera, vi son riposte tre altari di marmo, sia nelle mura nelle colonne a basso – rilievi neicapitelli, e nelle cornice, negli angoli e nella cona, o prospetto.Questa chiesa fu eretta circa 200 anni dietro per legato rimasto nel testamento da un tal Loreto Castaldidietro un voto fatto a S. Pietro e Paolo all’epoca della peste del 1656 – Questi avea molti figli,giunto a morte, per infermità e vecchiaia, dispose che i figli dopo un anno dalla sua morte avesseroeretta questa chiesa, e costoro prima che spirasse l’anno la costruirono.Un maestro fabbricatore, che per molti anni avea esercitato il suo mestiere in Roma, l’edificò dopo diaverne egli medesimo formato il disegno – Questa chiesa è di dritto padronato.Non è aperta che nelle sole ore del giorno in cui si celebrano le sacre funzioni, o gli uffici divini.Chiesa della Madonna dell’Arco – Piccola Cappella alla contrada Cierco.Prima di dritto padronato della famiglia Nicolella e Amalfitano, anni dietro e propriamente nel 27Marzo 1860 passata alla famiglia Milone, in virtù d’istrumento di pari data, per 2I3 parti – Si apre raramente:nei soli dì festivi ci si celebra.Chiesa di S. Giovanni – Chiesetta abbandonata, posta alla contrada Castello a roccia, ove dicesi S.39

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