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storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

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§ 4Scene e CostumiSe questi luoghi sono incantevoli, se presentano scene troppo armonizzanti, se ti svegliano poesia edentusiasmo, senza entusiasmo e senza poesia non possono essere descritti.Permetterete adunque o cortese lettore, che noi assiso su di uno dei tanti incantevoli punti, che inqueste contrade si succedono – stanco dal cammino e dall’escursione; dalle ricerche, dalle ripulse dicoloro che sospettando di nostra curiosità e investigazioni, ci hanno voltate le spalle senza risponderci– e vagando col pensiero ai tempi che l’oblio della <strong>storia</strong> covre con drappo funereo ai tempi, che tranquillipassarono per quest’Isola, dopo le tempeste naturali, e politiche; tempi che gli avi si ricordano,tempi patriarcali per quanto rozzi per altrettanto calmi, ci figurassimo una di quelle scene campestri,cui questi poggi, queste colline queste pianure e valle amenissime, le mille volte state muti e fedelitestimoni, e che giornalmente si succedono, e si succederanno finché questi siti sarranno pieni di poesiae di voluttà.Scene di amore; e di gioventù; scene di meditazioni e di presentimenti, scene di famiglia, e di municipio;alle quali svariate scene sociali, si presta propizia questa pianura colle sue antiche e maestosequercie, che all’ombra dei loro fronzuti rami sulla piazza di Piejo, sullo stradale di Fiajano, invitanoquei contadini ad assidersi al rezzo che spandono intorno intorno ai crocicchi: gli arbusteti del Boscodei Conti colle loro ombre, prodotte dall’olmo, maritato alla vite, che quello abbraccia con un tralcio,e coll’altro maliziosamente si accoppia al vicino pioppo: le colline di Gottaviello: i fioriti poggi di Belvedere:le lascivette valli di Rosato: gli ombrosi frutteti di Piejo.L’amenissima punta della Valle da cui si domina la sottoposta pianura e l’intero casale – oggi comunedi Testaccio – colla catena de’ monti che gli stanno a scirocco.Tutti questi luoghi invitarono la svelta contadina dalla nera chioma e dai denti bianchissimi, il tarchiatogarzone dal color bruno, e dall’occhio azzurrino a parlar d’amore – eccitarono il tardo colono araccontare al suo compare le cronache del villaggio, le fasi della luna, i preludii del ricolto: chiamaronoi buontemponi a discutere – come in ogni altro sito del mondo – su tutti e su tutto, a trinciare a mancaed a destra giudiziii e condanne, alle volte sul detto altrui, o sull’immaginazione propria – Ma questistessi luoghi invitano oggi, inviteranno domani; eccitano ora, ecciteranno di poi; chiamano al presentechiameranno in avvenire agli amori, ai racconti, ed alle discussioni, i naturali di questo Comune.Il Jasolino parlando di costoro dicea – Gli abitanti di Barano sono di buona salute, e lungamente vivono:le donne bellissime, qualità che acquistano perché all’interno ed all’esterno fanno uso di acquasalutare – E conchiudeva che, parte per l’amenità del luogo e dell’aria, e parte per le dette acque, moltiabitanti passavano i 90 anni, che non facea meraviglia, perché in tutta l’isola gli uomini e le donne lun-102

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