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storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

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terra fuorché l’ingratitudine. L’isola d’Ischia si macchiò di questa colpa, e la <strong>storia</strong>, nascondere non l’hapotuto; ma alleggerirla bensì, col non dettagliare i fatti e sopprimere più vergognose scene.§ 5Prodotto VinarioSi è tentato da alcuni vignajuoli migliorare la manifattura de’ vini: ma di quegli specifici si è cercatoformolarne un mistero.Costoro non si limitarono ad altro che, a fare chiarire e depurare dalle fecce il più che fosse possibile ilvino, onde così mantenerlo per più lungo tempo nel cellaio, e venderlo a più caro prezzo; ma venderlosempre a botti, a carri.Se al contrario si mettesse studio ad approfittare della scienza, delle scoverte, e del progresso nellamanifatturazione dei vini, questo vino così poderoso, così dolce, così gagliardo, potrebbesi venderein bottiglie, al pari di tanti rinomati vini che formano l’ornamento delle aristocratiche tavole, i quali ilpregio acquistarono nella manifatturazione, e non per la materia, perché vinetti di poco pregio, raccoltoda vari punti, e forse ancora in Ischia, e riconcentrati nei laboratori e nelle fabbriche di Francia, d’Inghilterra,di Toscana, e di Sicilia, esportandosi tramutato in Bordeaux, in Malaga, in Sciampagna, inMarsala, in Lunello, in Capri pei stessi luoghi d’onde partiva o nascea.L’esempio offerto da alcuni dilettanti-manifatturieri del vino d’Ischia, ha dimostrato che il prodottodi queste vigne è capace di ogni perfezionamento, è atto a poter esser manifatturato in ogni specie dipregiato vino, di straniero nome, o di rinomato sito.Ma fino a questo giorno 8 agosto 1867, che rivediamo questi scritti, non ci è stato fra noi, uno cheavesse tentato questa speculazione, o industria, di studiare i metodi di confezionare il vino d’Ischia.Finché la civiltà, il progresso, la istruzione, e più di queste, i fonti del credito pubblico, e delle ricchezzeinterne, non si svolgeranno nel nostro paese, l’industria vinaria non progredirà, e la miseria e l’avvilimentopasseggeranno da dominatori assoluti per queste contrade che Iddio abbelliva del suo sorriso.Abbiamo riferito la testimonianza del Dottor de Siano, che alla fine del secolo scorso, quest’isolaproducea non meno di cinquantamila botti di vino, ma in contraddizione di tale assertiva ricaviamo dauna geografia storica descrittiva di quest’isola, che la medesima un secolo e mezzo fa producea nonpiù di quattromila e duecento botti. Grande è la differenza, fra 4 mila e 50 mila, noi crediamo che sianoerronce le due cifre; mentre più di quattromila e duecento botti se ne dovea produrre, e molto di menodi cinquantamila, avvegnacché non era estesa allora la coltivazione della vite, come di poi fu propagataabbattendosi selveti, e dissodandosi incolti e saldi terreni, aumentandoli con dei piantonati.32

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