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storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

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preparava a Ferrante appoggiandosi ad un ambizioso, e ad un traditore, ed a malcontenti ed a cospiratori.<strong>La</strong> stella di Giovanni d’Angiò tramontò; ma l’effetto dei Fontanesi brillò per lunga stagione sullamemoria di questo prode-sventurato.Dopo quest’epoca questo Casale non ha più <strong>storia</strong>.§ 5CostumiIn Fontana sono ancora vergini i costumi patriarcali – Fino a pochi anni dietro, e forse ancora oggi incontriqualche antico contadino, con i calzoni corti a brache, di velluto verde-bottiglia, calze lunghe dibambagia se inverno, o di filo bianco-turchino se di calda stagione, le quali gli covrono l’intera gambafino al poplite del ginocchio, e sono fermate e strette da limacce nascoste sotto i bottoncini o la fibiettadel corto calzone, che passa il ginocchio appena, ed è stretto al capo della fibula: calzato di pesantiscarpe di grosso tomaio; con giustacuore di doppio panno color marrone e giacca simile durante il freddo,se d’està corpetto di vagramma a bottoni di metallo lucido, e giacca di langhè. In testa il berrettinodi lana o filo-cotone, con fiocco rizzato all’aria: se in viaggio per altro luogo de’ prossimi comuni, aquel berrettino è sovrapposto il cappello di paglia o di feltro a cilindro se civile, se villano il berretto, ocoppola rossa alla marinaro, ovvero di color tabacchino – In pugno nodoso ed alto bastone di sorbo odi altra pianta selvatica, duro, forte, bernoccoluto.Nel portamento grave e risoluto; verboso e corretto nel linguaggio – Passionato fin all’entusiasmo nelparlar di caccia e di uccelli, di semina, e di puta, di vino, di legumi, di cani e di schioppo.<strong>La</strong> contadina poi matura negli anni, la osservi abbigliata anche oggi nell’antico costune, colla sua gonnadi sajone a piccole pieghe – o increspata – con lacci rossi che ligano le spalliere – la podea di pannoscarlatto che le fascia il petto – il giubbone di velluto rosso ad ale volanti, e maniche strette – fazzolettoscarlatto al collo, i cui lembi intortiglaiti sono trattenuti dalla legaccia del senale di fustanea verde, conlargo rovescio filettato da fettuccine scarlatte – Un fazzoletto di percalla in testa legato a mò di pala,perché piegato in quadrato e non a turbante – senza la coda che portavano anticamente le zitelle, le qualioggi hanno mutato la coda in piccolo turbante.In testa la magnosa o tovaglia di tela di lino bianchissimo, alle cui estremità vi è un pezzilo-merlettodi filo, con una frangia anche di filo bianco; quale tovaglia è piegata in modo che le due estremità siaccavalcano l’una sull’altra, e cadono sulle spalle, a mò di velo di antica greca o catalana, dalle qualitale costume ci pervenne.Se nella festività di S. Filomena, S. Vincenzo, S. Pasquale, S. Antonio, S.M. Addolorata, il curioso130

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