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storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

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CAPITOLO XIIFerdinando I°. d’Aragona(Anno 1458). Nel 27 giugno 1458 Alfonso, senza figli legittimi, nell’età di anni 64 se ne andava aglieterni riposi.Il suo corpo veniva conservato in una cassa nel castello dell’Ovo in Napoli(143).Temendo che il suo fratello, avesse disputato il trono di Napoli a Ferdinando suo figlio naturale, di cuilo avea istituito erede, che si trovava a reggere la Sicilia, che gli avea donata nel 1443, lasciò gli statipaterni al re di Navarra.Avea visto Alfonso, pria di morire, assicurata la sua discendenza con un maschio del duca di Calabria(144), che volle chiamato del suo nome, percui la sua ambizione era rimasta soddisfatta, e quindi non futormentato in punto di morte dal timore che la corona di Napoli fuggisse dalle mani dei suoi discendenti- Follia d’impero che accieca le menti degli ambiziosi, anche nel punto che non resta loro ad abbrancareche polvere e vanità!Appena Ferdinando I°. fu salito sul trono del padre, che i baroni di farvelo discendere tentarono, allegandoper scusa la sua ingiustizia e crudeltà.L’oligarchia indirizzossi primieramente a Giovanni re di Aragona e di Sicilia, fratello di Alfonso, ezio di Ferdinando; colui ricusò le loro pericolose offerte. Allora eglino offrirono la corona di Napoli alfiglio di Renato, Giovanni d’Angiò, che venne per cingersela.Morto Alfonso si mutava la fortuna di Lucrezia d’Alagni, la qual’era vilmente denunziata, per sete didominio, dallo stesso cognato Giovanni Toriglia (145), che volea divenire padrone assoluto del governod’Ischia.epoca in cui abolita la loro signoria cedettero i loro beni – Quelli del villaggio di Panza, e propriamente la casinadi riposo nei tempi di caccia, posta alla contrada Casa-Mattere, ed il Bosco-Campoteso e le pianure circostanti, lecedettero ad un compare nominato D. Benedetto Libero al quale donarono ancora alcuni quadri e dipinti. <strong>La</strong> casina,ove andava a villeggiare questo Libero, crollò per vetustà. I fondi rustici li rimase ad un tal Benedetto Patalanoi di cui eredi li vendettero parte alla famiglia Pezzillo parte alla famiglia Maltese – Ricavato da tradizioni locali.143) Pontano de bell. Neap. Lib. II. pag. 47.144) «Alfonso I. con Grazia del 1443 dispose che il figlio primogenito del re, immediato erede della corona, portasseil titolo di Duca di Calabria. Nell’anno appresso Ferdinando mentre era Duca di Calabria, essendo ancoramolto giovine sposò Isabella figlia di Tristano Conte di Copertino della famiglia di Chiaromonte». Pontano debell. neap. Lib. I. pag. 35.145) Lo scrittore di questa <strong>storia</strong> ha chiamato quest’uomo – che tanta parte attiva aver deve in questa narrazio-52

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