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storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

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Dopo aver dato un tenero addio a questi siti pittoreschi, tu t’interni in un cupo e cavernoso sentiero,coverto da folti rami e cespugli, e dopo aver percorso un breve tratto esci sullo spianato di Serrara.§ 3Parrocchia di SerraraSerrara è un paesetto che abbraccia nel raggio della sua pievania, oltre l’accennato casale del Ciglio,quelli di S. Angelo e Socchivo o Soccivo dalla parte meridionale, e il rione rurale di Calimeo dalla partedi levante, questo montuoso, quelli marini.Serrara nella parte abitata si distende dal punto S.E. in un piano inclinato, il cui punto culminante chiamasiil Partano, e l’inferiore è sovrapposto alle ripide scoscese de’ Gradoni e della Jesca, e si chiamala Punta del Vecchiullo.Era anticamente chiamato questo villaggio Serrato o Serrano; cioè luogo chiuso; e lo è da collinette,da promontori, da valli, e da precipizi. Ma se più comunemente lo troviamo scritto Serrano in Jasolino,d’Aloysio, de Siano ed altri cronisti, e geografi; lo troviamo ancora nominato Serrara in Giustiniani, enoi crediamo che sia stato errore di stampa. Vi è lo Ziccardi che fa derivare il nome Serrara da granariumcereris, per lo tenimento unico quasi acconcio al grano.Serrara per una scoscesa ripida dalla parte di S.E. discende alla marina di S. Angelo: l’unica marinache bagna questo comune riunito.Serrara ha tutto l’aspetto esteriore di una terra de’ mezzitempi; diciamo esteriore, perché per le sue vienon vi passeggia il terrore, fra i suoi focolari non vi si asside il muto dolore, innanzi la porta del cortiledella sua chiesa non sta sdraiata la inverecondia, e sulla soglia del vestibolo del palazzo del suo primoproprietario non ci miri l’assisa della violenza; in una parola non ne forma l’elemento di sua istituzionela corruzione, l’abbrutimento, la ferocia, ma al contrario sotto questa apparenza feudale, tu ci trovi laprobità, la vita agricola, e l’ospitalità. Il suo fabbricato è rozzo, ed umile, disordinatamente costruitosecondo il comodo, non secondo il gusto.Però la pulitezza e l’accorgimento del contadino, la preveggenza della massaia suppliscono al difettodell’arte, ed al gusto esteriore.Tra queste umili fabbriche, nel centro del villaggio, accosto alla chiesa, si estolle una deliziosa villache domina lo spianato e la sottoposta vallea, appartiene al primo possidente del comune sig. PietroPaolo Jacono, il quale non l’ha munita né di merli, né di torri, o bastie, né di serracinesche; ma l’haabbellita di giardini architettonici, di capaci cellai, di fertili campi, di graziosi boschetti, di ombreggiaticortili, di ariosi loggiati, e di una casa molto ben messa.Accanto a questa magione del ricco proprietario, sorge umile la chiesa parrocchiale, nera ed affumi-125

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