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storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

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CAPITOLO XXIIINuova dinastia - I Borboni - L’isola purgata dai malviventiCarlo III parte da NapoliNel descritto stato morale Ischia si trovava, e se dai tanti atroci avvenimenti, ne abbiamo accennatoquei pochi, che, da fonti sicuri, e da cronache di famiglie, abbiamo attinti personalmente in un puntodell’isola; da questi, si può giudicare di quello che dovea avvenire nelle altre contrade dell’isola stessa,ove i terrazzani sorpassavano quelli di Forio in ferocia, e gli agiati benestanti, infatuati del titolo dinobili cittadini, e patrizi d’Ischia, crescevano in arroganza, sotto un governo di negazione e di arbitri.Le vessazioni de’ turchi ebbero termine in parte nei lidi del Napoletano verso l’anno 1727, quandol’imperatore d’Austria Carlo VI re di Napoli e Sicilia, fece una specie di tregua coi corsari di Tripoli eTunisi, mercè trattati col Gransignore Ottomano.Nel dì 8 marzo dello stesso anno fu stipulato atto di tregua fra l’imperatore ed il Dey d’Algieri, capode’ più dannosi corsari del Mediterraneo.Questi diversi trattati produssero immensa gioia in Napoli, negli abitanti della costiera, ed in quelledelle isole di Capri, Procida, Ischia, e Ponza.Altra eruzione del Vesuvio a 7 novembre 1727, più terribile di tutte le precedenti, distrusse un’altravolta Torre del Greco, e colla sua cenere bruciante, caduta sulle campagne d’Ischia, avrebbe distruttoogni qualsiasi prodotto, se la vegetazione avesse cominciata a sbucciare, o il prodotto dei vigneti non sifosse trovato già raccolto.Dopo le particolarità accennate concateniamo la parte politica degli avvenimenti, dalla quale ce nesiamo bastantemente allontanati.Era stata già presa nel gabinetto di Spagna la risoluzione di valersi del tempo che arrideva agli ambiziosidisegni di quella corte; mentre l’Austria si trovava impegnata al Reno ed in Lombardia. <strong>La</strong> Spagnasi accinse subito alla riconquista del regno di Napoli e di Sicilia.Con numerosa flotta, e con poderoso esercito di pedoni, e di cavalieri gli Spagnuoli eran giunti inToscana, e davano ben a dividere che le loro mire eran rivolte sopra Napoli.Se ne avvide il conte Giulio Visconti, allora vicerè di Napoli, e tosto pensò a fortificar Gaeta, e Capua,ed a chieder rinforzi a Vienna.(Anno 1734). Si mosse a questa volta da Parma l’esercito spagnuolo, e la flotta toccava Civitavecchialasciando Livorno: solo otto navi proseguivano la loro rotta e nel dì 20 febbraio 1734 gettavano l’àn-118

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