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storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

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§ 5Industrie e ProdottiOltre le industrie generali dell’isola, quelle particolari del Comune di <strong>La</strong>cco Ameno sono tre.<strong>La</strong> pesca – la piantagione – i lavori di paglia.Per la pesca vi esistono 35 gozzi e circa duecento persone sono impiegate a tale industria, distintecosì: il maggior numero ed i più miserabili sono addetti alla pesca del pesce sia colle reti che cogli ami,il resto più facoltoso ricevono ed incettano questo pesce, che vendono per le piazze dei diversi comuniquanto è minuto, e non possono portarlo in Napoli, ove con quei rigattieri tengono il partito e tutta laquantità pescata la notte, e tutta la miglior qualità è inviata giornalmente.Dugento e più famiglie fra pescatori, appaltatori e pescivendoli vivono con questo mestiere.Per gli ortolani e agricoltori che costituiscono la classe più numerosa della popolazione, è un positivoprovento la piantaggione de’ pomidoro d’inverno, di cui ne riempiono i terreni irrigatori, e i vigneti,raccogliendone centinaia di quintali, che nell’inverno esitano, ricavando un profitto positivo, su cuifondono le più seire speranze per sdebitarsi coi locatori, e coi fornai, dai quali ritraggono a credito ilpane giornaliero per essi e per la loro famiglia.Sul Monte-Vico il fico d’india cresce meraviglioso, e pure non si ha cura di propagarlo, e trarne utile.In fine una troppo distinta e localizzata industria sono i lavori di paglia, mestiere che si esercita dapochi lacchesi, ma che costituisce un merito per questi lavoratori di paglia, ed anche un guadagno nell’estivastagione, perché se ne fa più smercio pel concorso de’ forestieri, i quali acquistano tali lavoricon premura.Con una specie di paglia fina e preparata a filo tondo lavorano de’ graziosi cappelli, che le elegantisignorine, le serie madrone, non sdegnano di portare, atteso la loro perfezione – <strong>La</strong>vorano ancora borsein svariate forme, panerini, e cassettini graziosi e capricciosi, ventagli, berretti in svariate forme e tantie tanti altri oggetti, e giocattoli, variopinti, ricamati, a disegni, e miniature, a piramidi, ed in mille modi,e tutti colla sola paglia, che recano meraviglia a vederli; tanto che i lavori di paglia del <strong>La</strong>cco sono statiesportati anche all’estero, ed ivi con profitto e guadagno esitati.Una gara esiste fra questi lavoratori; da anno in anno si perfezionano più nell’arte, ed i lavori riesconopiù perfetti, più graziosi, più distinti, ed acquistano maggior pregio.Le popolane si adattano al filare.Un secolo fa la marina del <strong>La</strong>cco era l’emporio del traffico del vino che s’imbarcava sui legni Genovesiivi ancorati, per esportarlo nella Liguria ed in altre piazze. Oggi che i Genovesi sono ritornatia visitare i nostri lidi, costoro approfittano del vicino Porto d’Ischia, perché stanno più sicuri, ed è piùcomodo il carricatoio.52

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