12.07.2015 Views

storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

SHOW MORE
SHOW LESS
  • No tags were found...

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

A Terracina commisero altri delitti, ritornarono ad Ischia, si sparsero per la montagna, anch’essi sidistrussero fra loro: pochi ne rimasero, a godere la grazia, che dopo dodici anni, riabilitava Caterina edi suoi superstiti complici.Il debole governo de’ vicerè, circondato da leggi per quanto feroci, per tanto impotenti, fu disarmatodalla forza brutale di una imbelle femminuccia, e dovette venire a patti con essa.Caterina d’Ambra fu la vittoriosa! - E quando carca di anni distesa sul letto di morte, la sua nuoraLucia Nicolella la eccitava a cercar perdono a Dio per aver fatto andare undici anime all’inferno, dessacome se fosse stata scossa da una molle di acciaio infuocato, spalancava i semi chiusi occhi, si animavadi vita febbrile; e dopo ottant’anni da quell’avvenimento, poiché si morì di anni cento, e pria di compiervent’anni avea fatto quella bravura, sempre vivo il fuoco delle due passioni, che ve la spinsero,alimentando nel suo animo, rispondeva - Se di coloro ne avessi un dito me lo mangerei in due panelle;mi uccisero un povero fratello! - Che dici di cercar perdono a Dio? - Sono ancora dolente che uno se nesalvò!Questa fu l’autentica risposta di quella donna che visse e morì da fervida cristiana-cattolica?Tanto era potente allora la religione della vendetta? Si!... L’ignoranza e la barbarie l’avevano creata, ela mantenevano l’arbitrio e la feudalità.Il custode de’ lepriUn tal Mattia d’Ambra custode del bosco de’ Lepri, del Marchese del Vasto, sito alla contrada Falanga,sul versante occidentale del Monte Epomeo, che oggi si noma il bosco della vastia intese un giornoun colpo di fucile in quelle vicinanze, trovandosi in un suo podere; accorse a quella volta, incontrò unterrazzano che portava sulla spalla un lepre che ancora grondava sangue per la fresca ferita: d’Ambrafermò il cacciatore di controbando, e lo avvertì che per quella volta lo perdonava: ma altra fiata sifosse guardato bene di andare a cacciare nel bosco del Marchese ove solo annidavano lepri, poiché unanimale di quello costava più della vita di un suo pari, il contadino promise di non farlo più; ma pochigiorni dopo ripetette lo scherzo, il d’Ambra lo sorprese di bel nuovo e l’uccise.Avea il morto quindici fratelli fra germani e cugini, costoro risolvettero vendicarlo e si accinseroall’impresa - Sangue per sangue, assassinio per assassinio - Ecco tutto.Però il Mattia d’Ambra non era un tipo facile a cader nella trappola: stava guardingo e sulla difesa.Un mattino di domenica i fratelli dell’ucciso, essendo andati a sentir messa in una chiesetta rurale allacontrada così detta Bocca, dedicata a S. Domenico, dovettero traversare uno stretto sentiero, fra le goledel pendìo del Monte per ritirarsi nella campagna ove stavano stanziati.Il Mattia sapendo ciò, si apposta col suo parentado a quello stretto varco, e quando i buoni cattolici-114

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!