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storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

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Con privilegio, spedito da Barcellona nel dì 6 marzo 1708, fu conceduta quest’isola, pei tanti suoimeriti, al marchese del Vasto D. Cesare Michelangelo d’Avalos e fu esecutoriato in Napoli nel dì 8aprile 1708, e nel 1709 con altro privilegio, spedito anche da Barcellona, si ordinò che morendo senzafigli avesse potuto eleggere uno della casa del principe di Troia.Agli 11 ottobre 1713 il marchese del Vasto nominò suo erede universale D. Gio. Battista d’Avalosprimogenito del principe di Troja Nicola d’Avalos.Nel 1729 venuto poi a morte esso marchese del Vasto, abusandosi della grazia, vi furono diversecontroversie, e si ebbero finalmente a transigere col Fisco per ducati quarantamila.Intanto comparve l’università d’Ischia nel dì 7 settembre 1729 e gli contrastò fortemente il possesso,e fece valere i suoi privilegi del re Federico de’ 15 agosto 1501, di Ferdinando d’Aragona de’ 4 giugno1507 e di Carlo V del 26 febbrajo 1533 proclamando appartenere al regio demanio.Nel 1751 vi mandò poi per la prima volta un regio governatore (204).Ritorniamo ora alla narrazione.Costanza, principessa di Francavilla, che i cronisti chiamarono con adulazione la seconda Giovannad’Arco, a cui miglior fortuna serbava la sorte, divenne la diletta Governatrice degl’Ischitani, de’ qualiseppe col di lei portamento accattivarsi la stima e lo affetto.Fu Costanza anche ammirabile pel di lei sapere, e venne annoverata fra i chiari ingegni del suo tempoper letteratura; in modo che fra i nobili che a fama salirono, nel decimo sesto secolo, si menzionavanoFerdinando Carafa, Girolamo d’Acquaviva, Angelo di Costanzo, Bernardino Rota, Diana Sanseverinoed Alfonso e Costanza d’Avalos (205).Napoli passava sotto il dominio vicereale.Lo stesso Consalvo fu il primo vicerè, Ischia seguiva la stessa sorte, raccogliendo la dovuta mercedeper la pronta sottomissione alla casa di Spagna (206). Sperava dopo un secolo di lotte trovar pace; marimase delusa.Consalvo, non volendo comparire indifferente alla facile sottomissione degl’ischioti, tanto più chegiovava alla sua politica non far alcuna innovazione, che avesse portato il malcontento fra il popolo,pensò confirmare tutti gli antichi privilegi, e concessioni che quest’isolani avevano ottenuti dai principiaragonesi.Ferdinando il Cattolico nel 1507 veniva a visitare queste contrade, e dopo sette mesi di soggiorno, si204) V. Nel Grande Archivio Quint. 80 fol. 151. Quint. 1111. Fol. 1. e 21.205) Pantullo Stor. delle 2. Sic. pag. 173.206) Summonte Stor. di Nap. Vol. IV.89

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