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storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

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(Anno 1496). Ferdinando veniva richiamato dai suoi sudditi; per cui raccolte, oltre alle galee che aveacondotto da Ischia, le quattro con cui erasi partito suo padre, si mosse dal porto di Messina agli ultimidi Giugno.Dopo il terzo giorno del suo arrivo nel porto di Napoli, si allargò in mare per ritirarsi in Ischia, avvegnacchéavea visto che, per quel tempo ch’era rimasto in rada, la città era restata indifferente, senzamostrar premura a riceverlo: vedendolo allontanare, fu richiamato da quegli del suo partito, con istruzionedi mettere a terra parte della truppa (186) - Così avveniva la ristorazione Aragonese.Questi avvenimenti accadevano nel 7 luglio del 1496.Tornato Ferdinando si decise a sposare sua zia, nipote a Ferdinando il Cattolico (187) - Si occupòancora alla felicità del suo popolo.In questo popolo erano compresi i fedeli Ischioti che tanto avevano patito per sostenere il suo partito,e quello della sua casa.Ferdinando fu riconoscente verso questi isolani, e gli arricchì di grazie e di privilegi, fra i quali, quellospecioso, accoppiato a nuove prerogative e specialissimi privilegi, col quale dichiarò - Ischia - Città edIsola Fedelissima.Vanità di cui si pascevano quei popoli allora, ciechi della mente, ed ignari della propria dignità, schiavidei pregiudizi, de’ nobili, e de’ re.Con salari regi volle stipendiare i militi della cittadella, e dell’isola, non che i guardacoste, destinandoli,durante la lor vita, a guarnigione di quella medesima fortezza, isola, e suo littorale.Dispose che, i guardacoste, i militi del castello e le truppe in guardia dell’isola dovessero, sempre essereischitani, non potendosi impiegare a tali servigi truppe straniere, ancorché fussero regnicole.In fine un lusinghiero editto pubblicò ad onore degli abitanti d’Ischia; e tenendone parola in Corte, sidisse contento di essi - Volendo mostrare il suo compiacimento per la città ospitale disse: Ista sola civitashyspanarum inservit affectum, sentenza che fece scolpire in un monumento che venne innalzatosull’arco della porta di quella fortezza (188).186) Guicciardini St. d’Ital. lib. V. Cap. 2. Vol VI187) «Ferdinando II. con dispensa del Papa Alessandro VI, e non senza ammirazione e mormorazione dei saggi,sposò sua zia Giovanna figlia a re Ferdinando I. Avolo suo paterno e sorella ad Alfonso II suo padre. Corse voce,non mal fondata, che trovandosi infermo, per l’eccessivo uso del matrimonio morì». V. Muratori Vol. IX. ann.1496 pag. 324. - Guicciardini – Vol. II. lib. 2. Cap. 3.188) D’Aloysio Cenn. sull’is. d’Ischia nomina due volte l’iscrizione indicata nella nota 177 e poi nel Cap. 5 edaggiunge «che Ferdinando fregiò – Ischia – di un diadema reale nello stemma di un Pignasco di preziosissimidiamanti».79

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